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Sanremo,il brivido sensuale di Dita

Via tra Morgan, burlesque e polemiche

Morgan con un verso della sua canzone, Dita Von Teese in tutta la sua conturbante fisicità.

E' quello che resta ai posteri della serata di apertura del Festival di Sanremo. In mezzo una Clerici ordinata, le gag Bonolis-Laurenti, un Cassano dal volto umano e le prime eliminazioni. Ad abbandonare subito la kermesse infatti Toto Cutugno, Nino D'Angelo e il trio Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici (fischiati, questi ultimi, dalla platea).

Antonella Clerici ha essenzialmente presentato i cantanti: a farle da spalla, per così dire, Antonio Cassano, brillante protagonista di un'intervista divisa in più parti per sostenere la Clerici che è sembrata accusare il peso di affrontare da sola un palco così importante.

La serata ha conosciuto invece il brivido sexy di Dita Von Teese, la diva del burlesque che si è immersa seminuda nel suo numero più celebre, il bagno nella coppa di champagne. Finalmente si è conclusa la vicenda Morgan: Antonella Clerici ha letto alcuni versi della canzone eliminata, ha preso posizione contro la droga e ha rivolto a Morgan e "a tutti quelli come te" l'augurio di ritrovarsi.

Toto Cutugno, Nino D'Angelo e il trio Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici sono i primi eliminati. Giovedì si giocheranno i due posti dei ripescati insieme ai due eliminati della serata di domani. Di sorprese e di sorprendente è successo poco: in fondo l'unico fuori programma sono stati i fischi per il trio Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici, per altro compensati dallo sventolio di bandiere finale.


La gara
Malika Ayane
ha confermato di essere l'interprete di maggior classe e originalità, con un pezzo fuori dagli schemi, "Ricomincio da qui". Irene Grandi è stata un po' al di sotto delle aspettative con la sua performance in "La cometa di Halley", che resta uno dei migliori pezzi del festival.

Della pattuglia dei talent boys i due che se la sono cavata meglio sono stati Marco Mengoni con "Credimi ancora" e Noemi con "Per tutta la vita". Valerio Scanu ha pagato lo scotto dell'emozione. Arisa è davvero un personaggio, "Malamoreno" è accattivante e le sorelle en travensti Marinetti Sisters impagabili. Divertente, come nei brani degli esordi, Simone Cristicchi con il suo ritratto umoristico dell'Italia, con l'incedere Sarkono-Sarkosi di "Meno male". Povia da possibile "caso" del festival è tornato a essere l'interprete di una canzone non memorabile, "La verità", Enrico Ruggeri è molto professionale con "La notte delle fate", Irene Fornaciari e i Nomadi con "Il mondo piange" e i Sonohra con "Baby" non hanno certo aiutato a decollare la serata.

A rappresentare la musica internazionale solo Susan Boyle, che dopo una vita di solitudine in pochi mesi, a più di 40 anni, è diventata una diva da otto milioni di copie proprio con "I Dreamed a Dream", la canzone che ha eseguito all'Ariston. Per il sottofinale Antonella Clerici si è regalata un numero da direttore d'orchestra molto lontano dalla tradizione della comicità.