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"Striscia è varietà non verità"

Lo dice Ricci, il papà del Tg satirico

Antonio Ricci ha spiegato simboli e funzionamento di Striscia la notizia.

Una macchina comunicatrice che contiene le indicazioni per essere interpretata. "Le veline - dice Ricci - significano che a Striscia non siamo la verità, siamo il varietà. Nella nostra scenografia ci sono più soli, a indicare che noi non abbiamo il monopolio della verità, le veline danzano sopra un mare in tempesta, simbolo del dubbio".

"Il Gabibbo - ha proseguito - con il suo cuore rosso, è un essere posseduto da un dio, e le veline parlano solo quando il dio diventa merce, quello è il momento della comunicazione con il pubblico. Giordano, segretario di Rifondazione comunista, trattando del potere di omologazione della televisione si è presentato a Porta Porta con i capelli dipinti, come ha fatto il direttore del Manifesto, quando è andato a parlare in tv in occasione della liberazione della Sgrena".

Rispondendo alle provocazioni di Arnaldo Bagnasco e alla denuncia di Beranrd Noel , che accusa la televisione di produrre privazione di senso nella mente di chi la guarda, Ricci ha sostenuto, durante il dibattito sulla televisione organizzato dalla Fondazione Carige di Genova, la necessità di conoscere il linguaggio televisivo imparandolo a scuola. "La tv è come l'Aids - ha affermato il produttore e regista - se la conosci non ti nuoce. Ma non può essere il mezzo televisivo a spiegare se stesso, non ha la vocazione dell'insegnamento, non ne possiede i tempi, non è fatto per questo. Deve essere la scuola a insegnare il linguaggio televisivo. Non è la tv - che crea i deficienti di oggi - ha concluso Ricci - è la scuola che alleva i deficienti di domani".