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Insinna-Massironi, Cotti e mangiati

Risposta della Rai a Camera Cafe

Si chiama Cotti e mangiati la risposta della Rai alla fortunata serie tv di Italia1 Camera Cafe.

Telecamera fissa su una cucina. Sullo schermo, una famiglia italiana tipo alle prese con le bollette da pagare, la cena , la scuola, l'amore, la gelosia, il razzismo, la chirurgia plastica, il lavoro precario, i tatuaggi, e la lista potrebbe allungarsi all'infinito. La minifiction con Flavio Insinna e Marina Massironi partirà dal 3 luglio dopo il Tg1 delle 20.

Per tre settimane andranno in onda tutti i giorni 4 episodi a sera per 25 minuti (a parte possibili lievi cambiamenti legati ai Mondiali di calcio), poi si passerà a un unico appuntamento settimanale, la domenica. Come Camera Cafe - ambientata nel corridoio di un ufficio, con l'occhio della telecamera nascosto dietro un distributore automatico di bevande - anche Cotti e mangiati è realizzato da Magnolia, ma punta a un pubblico più ampio e tradizionale come quello di Rai1.

E mentre il programma di Italia 1, interpretato dalle iene Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, è l'adattamento di un format francese, Cotti e mangiati è il primo sketch show interamente "made in Italy": la serie è creata da Giambattista Avellino, Fabrizio Gasparetto, Rosario Rinaldo e Franco Bertini, che firma anche la regia.

Protagonista della minifiction è la famiglia Mancini: mamma e papà poco più che quarantenni, Franco (Insinna) e Silvana (Massironi), con i due figli, Marco e Alessia, di 22 e 16 anni (Francesco Brandi e Giulia Bertini). Vivono a Milano, in un'accogliente casa di ringhiera. Franco è romano, ma risiede da anni nel capoluogo lombardo, dove gestisce un autonoleggio di sua proprietà al quale è morbosamente attaccato; permaloso, conservatore, a volte un po' vigliacco, privo di senso estetico, è però un gran lavoratore.

Milanese, cresciuta in un quartiere borghese, elegante e paziente, Silvana è insegnante precaria di Lettere: moglie e madre aperta anche se un po' ansiosa, ha una mentalità progressista. Marco, aspirante medico, e Alessia, iscritta al liceo artistico, diversi per carattere e vitalità, portano i problemi e le leggerezze della loro età. Attorno ai Mancini, i vicini di casa, i parenti e gli amici, di passaggio in cucina tra cibo, chiacchiere e tv.

"Mi piace definire la serie una sit-reality - spiega il direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà - non solo perché racconta la realtà di una famiglia media italiana, ma anche perché lo fa dal punto di vista del televisore. In fondo, il reality è una forma molto sofisticata di fiction".

Alla base della scommessa di portare per la prima volta sugli schermi Rai un formato da 5-6 minuti, c'è il tentativo di "aprire il tessuto tradizionale di una rete come Raiuno a un linguaggio e a una scrittura del tutto nuovi - fa notare Giorgio Gori, numero uno di Magnolia - inventando personaggi, situazioni, caratteri molto aderenti alla vita della famiglia italiana".