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Sanremo, è la serata dei comici

Eliminati Noa, Dirisio e Spagna

dal nostro inviato Domenico Catagnano

Va sempre meglio, lo spettacolo è meno noioso, Giorgio Panariello gestisce lo show con più padronanza.

Rinuncia al suo monologo, e fa bene: lascia l'apertura a Leonardo Pieraccioni che se la cava alla grande. Non altrettanto Carlo Verdone, appena sufficiente il nuovo personaggio presentato sull'Ariston. Granitico John Cena, muscoli proporzionali al senso dell'ironia. Più in ombra Ilary e Victoria, che ormai iena non è più.
La gara promuove Nomadi, Zero Assoluto, Dolcenera, Simona Bencini, Michele Zarrillo e Alex Britti, mentre sono stati eliminati Noa con Carlo Fava e Solis String Quartet (ahinoi), Ivana Spagna e Luca Dirisio. Tra i giovani le giurie escludono Ivan Segreto e Ameba4, due tra i migliori artisti sentiti in questa serata, e Andrea Ori. Vanno avanti L'aura, Riccardo Maffoni e Tiziano Orecchio.

LA CRONACA DELLA SERATA

Leonardo Pieraccioni
viene in aiuto al suo amico Panariello. "Giorgio stasera non presenta, si ritira", dice, e parte sparato con un monologo. E va a raffica. "Io la suoneria della canzone di Anna Oxa l'ho scaricata e la manderò ai miei amici il due novembre", la battuta migliore. Panariello, chiaramente, c'è, ed entra sul palco nei panni di Cateno, lo stralunato personaggio interpretato nell'ultimo film di Pieraccioni. Giorgio-Cateno canta una serenata a Ilary Blasi: "Io con te fare una figlia, io che ce l'ho integra... la caviglia". E ci scappa pure un bacetto bocca a bocca. Inizio frizzante, il meglio riuscito fino ad adesso.

Francesca Lancini presenta le donne in gara. Si comincia! Rompe il ghiaccio Simona Bencini, che non sfrutta appieno le sue potenzialità soul-funk. Più vivace nella versione Dirotta su Cuba. Rimandata. Intanto Giorgio Panariello è tornato Giorgio Panariello, presenta Victoria Cabello (che lancia un improbabile televoto per eliminare a una a una le modelle), quindi introduce la categoria Gruppi e la sua madrina Vanessa Hassler. Entrano i Nomadi, la loro canzone ha uno dei ritornelli che rimangono più impressi. Si prenderanno qualche soddisfazione.

Tocca agli uomini e alla madrina Marta Cecchetto. Panariello la stuzzica, e non a caso in prima fila in platea ecco il bomber della Fiorentina Luca Toni, il fidanzato. Ennesimo break, si riprende con Alex Britti. Canzone carina, ma un po' insipida, interessanti gli archi che si intrecciano con la chitarra. Poteva fare meglio, però.
T-shirt, bermuda e massa di muscoli da far invidia: sul palco sale il campione di wrestling John Cena. Annuncia la sfida con un misterioso Festivalman, ossia Panariello mascherato da Pippo Baudo. Scambio di battute, poi Panariello torna Panariello per la seconda volta nella serata (ma non è che riesce meglio quando non è se stesso?) e inizia una chiacchierata (noiosetta) tra i due. Parlano principalmente di wrestling, che è roba d'azione, mica di parole. Potevano farlo cantare, il rap di Cena non è niente male. E va meglio questo John che l'altro, Travolta.

La gara riprende con Spagna. Il titolo della sua canzone,  "Noi non possiamo cambiare", sanremese fino al midollo, può essere lo slogan del Festival. Non ci piace, non ci piace. Dalla tradizione al nuovo che avanza, ci sono gli Zero Assoluto. Leggeri e svolazzanti, convincono. Con Dirisio e Sugarfree sono quelli arrivati al Festival tra i big dopo un successo estivo. Loro sono i migliori.

C'è Carlo Verdone, nei panni di Assunta, pensionata eterna promessa del Festival. Lo sketch affonda nelle radici di Sanremo, la finta anziana (cappello leopardato, capelli rossi, occhiali da sole e bastone della vecchiaia) Verdone ricorda Nilla Pizzi, Nunzio Filogamo, Nunzio Gallo e racconta un improbabile flirt con Claudio Villa. Battute un po' raffazzonate (ma frecciatina di Verdone a Travolta: "Chi viene qui e non fa nulla è un cretino"), l'intervento è sembrato più un pretesto per presentare il nuovo film dell'attore romano con Silvio Muccino, che intanto è salito sul palco.

Che dire di Michele Zarrillo? Apprezzabile la coerenza col suo percorso artistico. La giuria lo ama, si vede che qualcosa di interessante il suo brano ce l'ha. Sinceramente, non riusciamo a capire cosa, ma non ce ne facciamo un problema. Dolcenera censura ancora il vaffa della sua canzone, nell'esecuzione ci mette cuore, anima, voce e, ci è parso da vedere, anche qualche lacrimuccia. Sente il suo pezzo, un rock genuino: anche lei potrebbe arrivare molto in alto. Dall'aggressività alla dolcezza, c'è Noa con Carlo Fava e il Solis string quartet. Se esitesse un premio alla miglior voce femminile, non glielo toglierebbe nessuno. E peccato che la canzone ricordi troppo De Andrè, ma non è colpa sua. Dalle stelle a...Luca Dirisio. Ci voleva davvero sangue freddo (e forse anche anche un po' di calma) e fare un passo indietro rispetto a quel poco che aveva fatto in carriera. Ha tradito il suo pubblico, la sua canzone è poco giovanile, il pezzo sanremese lo ha invecchiato di una ventina d'anni.

Tocca ai giovani, e apre L'aura con "Irraggiungibile". Gran bella voce (ricorda un po' Kate Bush e un po' Elisa) che impreziosisce una ballata che al primo ascolto non dice moltissimo. Cantautore pluripremiato, Riccardo Maffoni presenta un'onesta melodia rock. "Sole negli occhi" si fa ascoltare, ma non entusiasma. Gli Ameba4 hanno ascoltato tanto i Radiohead, l'incedere di "Rido... forse mi sbaglio" è lento, intenso, tirato. Non male.

Sul palco è il turno dell'entusiasmo olimpico delle medaglie d'oro di Torino 2006. Volevano cantare, e cantano "Bella" di Jovanotti.

Jazz e richiami brasiliani nel pezzo di Ivan Segreto, "Con un gesto". Raffinato, coraggioso e originale, forse il pezzo migliore della categoria Giovani. Voce graffiante quella di Andrea Ori, ma "Nel tuo amore" nel complesso graffia poco. Un lampo la presenza di Maria Grazia Cucinotta che lancia il suo progetto cinematografico "All the invisible children", poi l'ultimo giovane in gara, Tiziano Orecchio. "Preda innocente", pop impalpabile, è destinato a non lasciare traccia.

Gran finale con Shakira, omaggiata dei fiori di Sanremo da un Panariello sorpreso per l'italiano della cantante ispanica. Giorgio tenta di imitare i sensuali passi della "oral fixation" della popstar, ma, come dire, gli mancano i "fondamentali". Si finisce con un sorriso, poi si entra nel clima del semi-reality per capire chi rimane e chi viene eliminato. Parola alla giurie.

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