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Sanremo, partenza senza sprint

Oxa protagonista, ma è ultima

dal nostro inviato Domenico Catagnano

Rimandato.

Il Festival di Giorgio Panariello che prometteva un mix di leggerezza e comicità tradisce le attese. Parte maluccio, lento e impacciato, nella prima ora si sentono solo quattro canzoni e troppe chiacchiere, molte inutili. Poi entra nel vivo, Ilary Blasi comincia a sciogliersi, Victoria Cabello, sempre in ebollizione, cerca di tenere su il morale della truppa. John Travolta non fa la differenza. E le canzoni? Le giurie premiano Michele Zarrillo, Dolcenera e i Nomadi. Sopravvalutato il cantante romano, le altre due leadership ci potevano anche stare. Si aspettava con curiosità la misteriosa Oxa: ha avuto il coraggio di portare un pezzo difficile (che ha "sforato"), per niente sanremese, e si è presentata sul palco con un aspetto inquietante. Ha centrato il suo obiettivo: far parlare di sè. Ma le giurie non hanno abboccato: è ultima nella sua categoria.

LA CRONACA DELLA SERATA

Giorgio Panariello
rompe il ghiaccio al buio, nella maniera che gli è più consona: fa il comico, dieci minuti di monologo (troppi) e poi via: si entra nel vivo del Festival. Il palco si illumina, brilla la scenografia di Dante Ferretti e mentre scorrono i titoli di testa arriva Ilary Blasi, emozionatissima, di rosso vestita. Panariello le domanda come sta Totti, lei fa la finta scocciata: fa capire che glielo stanno chiedendo in troppi.

Francesca Lancini è la prima delle quattro modelle-madrine di ogni categoria a fare il suo ingresso sul palco. Introduce le sei donne in gara, mentre Ilary presenta la prima cantante in gara, Nicky Nicolai. "Lei ha la notte" è una melodia raffinata, un po' lontana dalla formazione jazzistica della cantante romana. Un pezzo che, a primo ascolto, non coglie nel segno. Tornano sul palco Panariello e Ilary. E lui ancora a chiedere di Francesco. Comincia a venire il dubbio che il Pupone sia dietro le quinte.

Arriva Dolcenera, la miracolata di Musicfarm, che, dopo un Sanremo giovani vinto tre anni fa, era stata quasi dimenticata. Il reality l'ha resuscitata. La sua "Com'è straordinaria la vita", che firma anche come autrice, è una di quella canzoni in crescendo, un rock non troppo convinto, ma lei ci mette una gran voce. Toglie dal testo un "vaffa" di troppo, siamo in fascia protetta. Viene data per favorita, e non è detto che questo singolare miscuglio melodico-rockettaro non colga nel segno.

Victoria Cabello entra su una finta scalinata, visto che una vera, nella scenografia dell'Ariston, non ne esiste. Insomma, vuole fare la "brava valletta" che deve scendere le scale: parte la musica e lei fa Wanda Osiris, con tanto di inginocchiamento finale e bacio a terra. Insomma Vic a Sanremo è pesce fuor d'acqua, e il pesce fuor d'acqua deve fare. Vedremo fino a dove arriverà.

Entra Vanessa Haessler, madrina della categoria gruppi. Ma la gara si ferma ancora, è il momento di John Travolta, che dovrebbe portare col suo aereo (in effetti lui è davvero un pilota) il ciuccio a Christian, il figlio di Ilary, nel frattempo rientrata sul palco. Travolta è vestito da pilota d'aereo, Panariello fa finta di non conoscerlo: si ripete al contrario la gag della conferenza stampa. Siparietto scarsino, nel frattempo entra anche Victoria che intervista l'eroe del sabato sera.
L'atmosfera si scioglie, la Cabello tira fuori la sua verve "ienesca" e invita Travolta a massaggiarle i piedi. E lui accetta. Chiaccherando chiaccherando John balla al ritmo di due suoi film, "La febbre del sabato sera" e Pulp fiction", mentre dopo Panariello gli dedica "Nel blu dipinto di blu". Da pilota d'aereo era entrato, volando se ne va.

Si riprende (finalmente) con le canzoni, ci sono Gigi Finizio e i ragazzi di Scampia. Lodevole intento quello di portare al Festival i giovani di un quartiere difficile, ma "Musica e speranza" rimescola le atmosfere partenopee del più banale Gigi D'Alessio che, non a caso, è co-autore del pezzo. Altro stop, stavolta c'è la pubblicità: terzo blocco in poco più di un'ora, decisamente troppo.

Il maestro Beppe Vessicchio, monumento dell'Ariston, dirige "Un discorso in generale", di Noa, Carlo Fava e Solis string quartet. Lui ricorda troppo Tenco e De Andrè, lei invece è se stessa, grande, dondola le parole sulle note del quartetto d'archi. Ottima interpretazione, che nobilita un pezzo non eccellente.

Si va troppo a rilento. La modella Marta Cecchetto, fidanzata del bomber Luca Toni, presenta gli uomini. Povia canta "Vorrei avere il becco". Ballatina melodica e stralunata, sul solco dei bambini che fanno oh, ma l'impatto non è lo stesso. Una gag tra Vic e Panariello e poi Ron con "L'uomo delle stelle", tenera dichiarazione d'amore in musica. Meglio il testo delle melodia, a primo ascolto un po' scontata.

Audace cambio d'abito di Ilary, che si presenta più scollata e qualcosa straborda troppo. La gara ora scorre più velocemente, Simona Bencini, a dispetto di un pezzo intitolato "Tempesta", sembra parecchio piatta. Tira fuori la parte meno vivace della sua anima soul, peccato. "Noi non possiamo cambiare" di Spagna è, fino a questo momento il pezzo più sanremese ascoltato. E non è un complimento. Che tempi quando cantava "Easy lady"!. Ancora pubblicità: troppa, troppa e ancora troppa.

Torna la Cabello, che trova il modo di "infilare" Berlusconi tra la platea del pubblico, dopo averla divisa tra potenti e amici dei potenti. Poi si indica da sola: "Ecco una che non lavorerà più in Rai". Mah...
Sarà l'emozione, ma il cantante degli Sugarfree dà l'impressione di stonare. Si riprende un po' alla distanza, ma il rock del gruppo catanese, che porta sul palco "Solo lei mi dà", è davvero annacquato. Ancora Cabello, che più che la valletta fa la... Panariella, ma i suoi monologhi-sprint non graffiano più di tanto.

Mario Venuti si presenta col suo gruppo, gli Arancia sonora. "Un altro posto del mondo", nelle intenzioni, doveva ricordare gli Smiths. Ma la parentela è lontana assai. Buoni gli arrangiamenti, però sembra manchi la forza di "Crudele", il pezzo presentato a Sanremo due anni fa. Alex Britti invece sembra avere il pezzo giusto: la sua chitarra si fonde bene con gli archi, "...Solo con te" ha ritmo, è un rock orecchiabile e ha uno di quei ritornelli che prendono. Luca Dirisio canta in "Sparirò" come ha lasciato quella che adesso è la sua ex. Note tristi e malinconiche accompagnano le sue parole, il suo è un lentone da ginnasio, di quelli che si ballavano alle feste una volta. Ma oggi?

Scende il buio, arriva il momento più atteso, c'è Anna Oxa. "Processo a me stessa", scritta da Pasquale Panella, coperta dal mistero, esalta virtù vocali della cantante pugliese, è un crescendo continuo di grossa intensità. Lei è scarna, pallida, quasi funerea. La accompagna il gruppo polifonico di Tirana. E supera anche i canonici tre minuti e 51 che le erano stati concessi. Vedremo che succederà, a norma di regolamento rischia sanzioni.

Arriva Anna Tatangelo, nuovo look con frangettone, a 19 anni già veterana del Festival. Meno melensa del solito,"Essere una donna", di Mogol e D'Alessio, è molto in Sanremo-style e potrebbe conquistare le giurie. Da una giovane d'esperienza all'Ariston a dei vecchi quasi novellini. Tocca ai Nomadi, che tornano dopo 35 anni. "Dove si va" è un inno pacifista, una ballata rock supportata dalla voce vigorosa di Danilo Sacco. Può fare strada.

Scende come una bibita leggermente frizzante il pop innocuo degli Zero Assoluto, "Svegliarsi la mattina" è un pezzo che può far strada nelle radio, forse un po' meno in classifica. "Liberi di sognare" porta in tutto e per tutto il marchio di Gianluca  Grignani, chi lo ama continuerà ad amarlo, chi lo detesta a detestarlo. Interessante il crescendo finale. Michele Zarrillo chiude la gara dei "non giovani". "L'alfabeto degli amanti" segue il plot classico dell'Ariston, ma manca l'acuto, e da un "sanremista" come lui non ce l'aspettavamo proprio. Ma ha il suo zoccolo duro tra i giurati, e difficilmente lo deluderanno.

Poi tocca ai giovani, dodici flash per far assaporare quello che vedremo nei prossimi giorni. Troppo presto per pronunciarsi. Prima delle classifiche finali lezioncina di curling con le nazionali azzurre maschili e femminili che hanno recentemente partecipato alle Olimpiadi. Si diceva che avrebbero cantato. Non lo hanno fatto. Ma siamo sicuri che avrebbero sfigurato a confronto di un paio di big della canzone?

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