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The gay after,Grillini vs Calderoli

Il telebestiario di Francesco Specchia

Nella giostra abbagliante dei talk show politici delle tv private c’è n’è uno che – con inconsueta paraculaggine- grufola nelle notizie e, talora, estrae proclami che sarebbe improferibili in un Matrix, in un Ballarò , in un Porta a porta qualsiasi.

Premettiamo due fatterelli. Anzi, tre. Il talk di cui sopra, “Giudicate voi” va in onda il giovedì sera solo su Telelombardia (quindi i lettori non lombardi ci perdonino); il conduttore David Parenzo – un Bruno Vespa da giovane diafano e senza nei- è un amico; e questa, nonostante tutto giochi contro, non è affatto una marchetta. Ciò detto, qualcuno avverta il ministro Roberto Calderoni che è gay, perché magari non lo sa. Difatti solo dalle frequenze corsare di Telelombardia, qualche sera fa Franco Grillini, rubizzo deputato del centrosinistra, svolazzando in una toga nera come il peccato (e come le occhiaie di Parenzo) ha potuto sostenere la tesi di cui sopra senza beccarsi una querela nelle gengive. Calderoni sarebbe omo.

Uno dice: chissenefrega. Giusto, ma la cronaca della serata, vi assicuro, merita. I fatti. A “Giudicate voi”, programma allestito come un processo di fronte a cronisti di svariata estrazione, c’era sul banco degli imputati Maurizio Gasparri. E fin qui ognuno ha i suoi problemi. Il punto , però, è un altro. Si parlava della decisione della Ue di aprire con una risoluzione agli omosessuali; e subito arriva un’agenzia battuta all’impronta che riporta le dichiarazioni accese del ministro per le riforme istituzionali: “Abbiamo un omoparlamento”. Ueilà. Grillini, che è lievemente presidente onorario dell’ArciGay, diventa paonazzo, prende la parola roteando lo sguardo al soffitto come fa Mughini, spara: “…Roberto Calderoli è stranamente ossessionato dall’omosessualità. Per esperienza, e come psicologo iscritto regolarmente all’albo degli psicologi, dico che la prima gallina che canta ha fatto l’uovo”. “…ha fatto l’omo”, correggeva divertito Gasparri. Grillini ormai era un torrente senz’argine: “Qua si tratta di un provvedimento europeo votato in maggioranza, democristiani compresi (tranne l’eurodeputato Vittorio Prodi, ma questo è un altro discorso, ndr), bisogna lottare contro le discriminazioni quindi se uno come Calderoli non fa che parlare d’omosessualità si vede che abbiamo un omomonistro”.

Omo-ministro. Ministro-omo. Doppio ueilà. “Cioè lei vuol dire che Calderoli è omosessuale?”, deglutiscono i cronisti in studio. Grillino annuiva: “Si attende smentite…”, “…smentite, non querele”, aggiungeva imperlato d’imbarazzo il conduttore. Grillini apriva le braccia sospirando: “Ma non è mica un’offesa…”. No, non è mica un’offesa relazionare che uno dei ministri della Repubblica più tenacemente contrario alle coppie gay, si indicato come gay lui stesso. Non è un’offesa, però è una notizia. Il fatto è Grillini, alla vigilia delle elezioni, essendo specializzato sul tema “Gay in Parlamento” è astuto; ed è riuscito a piazzare anche lì –con nonchalance- che “una volta nel ’92 in un collegamento da via della Scrofa i militanti dell’allora Msi mi accolsero al coro di ‘Frocio’, ‘frocio’”.

L’atmosfera muatav in quella di un budoir. E al quel punto Gasparri, chiamato in causa, si scusava anche questa è una notizia. In più l’allegro presidente dell’ArciGay è riuscito ad aggiungere “… e sono almeno nove i deputati omosessuali presenti nella maggioranza, tre tra i ministri”. Facendo affiorare la vulgata parlamentare, la quale narra che un ministro della Repubblica abbia chiesto, preoccupato, al premier: “Scusa Silvio, ma chi sono i ministri gay?”; e Silvio: “Se mi dai un bacino te lo dico..”. Triplo ueilà.

Per snebbiare l’imbarazzo Parenzo, con un colpo di teatro degno del Funari degli albori, faceva entrare un’astrologa che delineava il quadro astrale di Gasparri e del Polo a tre mesi dal voto. Qualcuno sussurrava che l’astrologa si confondeva col quadro dell’ospite della settimana precedente, Carlo Taormina. Ma tant’è. Gasparri, con uno sguardo smerigliato un Branko un po’ Marty Feldman sorrideva. Ma in lui si intravedeva il tumulto interiore, costellato da terribili quesiti: “Chi vincerà le elezioni?”, “Quanti leggeranno il mio libro presentato con Confalonieri e Tronchetti Provera?”, e soprattutto: “E mò che je dico a Calderoli?…”

Francesco Specchia