Ronaldo, da venerdì via al lavoro
Primo ciclo di cure tra Milano e Parigi
Ronaldo sarà dimesso venerdì dall'Ospedale Pitiè-Salpetriere, dove giovedì scorso è stato operato per la ricostruzione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro.
I dubbi sulle intenzioni del giocatore sono dissipati dal programma rivelato da uno dei medici che ha assistito all'intervento. "So che vuole tornare a giocare", dice Catonne. Immediato rientro a Milano e primo ciclo di cure tra il capoluogo lombardo e Parigi.
Otto giorni di degenza, ma il difficile viene dopo. L'intervento al ginocchio è stato effettuato con criteri che prevedessero una terapia in grado di riportare Ronaldo sui campi di calcio, segnale preciso che il giocatore aveva voluto tenere aperto uno spiraglio. Ora, la conferma che il futuro del brasiliano sarà ancora nel pallone e da protagonista arriva da chi quell'operazione l'ha effettuata, o almeno vi ha preso parte. Yves Catonne, un componente dello staff del professor Eric Rolland, ha rilasciato un'intervista a 'L'Equipe' nella quale svela le intenzioni e i programmi del Fenomeno. "Non ci sono segnali di infiammazioni post-operatorie - ha spiegato il chirurgo francese -. So che il giocatore è deciso a sottoporsi al programma di recupero per tornare a giocare, per lui è una bella sfida perché per i primi 8-9 mesi dovrà soltanto lavorare".
Ci vuole provare, insomma. Secondo quanto rivelato da alcuni organi di stampa brasiliani, l'inizio del lungo periodo di cure dovrebbe essere fissato per venerdì prossimo, quando Ronaldo rientrerà a Milano dopo aver lasciato l'ospedale parigino. Successivamente, secondo un piano stilato da Milan Lab, il professor Saillant e lo stesso attaccante, dovrebbe fare la spola tra il capoluogo lombardo e la capitale francese. Sarà un momento delicato, in cui si dovrà iniziare la terapia e allo stesso tempo monitorare ogni evoluzione, positiva e negativa, dell'articolazione lesionata. Siamo ai primi passi, ma tutto porta a pensare che il Fenomeno abbia trovato, dopo un primo momento di scoramento, la voglia di provare a stupire ancora.