FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Boxe: Duilio Loi nella Hall of Fame

Secondo italiano dopo Benvenuti

Dopo Nino Benvenuti, un altro pugile italiano finisce nella Hall of Fame.

Si tratta di Duilio Loi, leggendario campione del mondo dei superleggeri che dal 1948 al 1962 ha onorato la boxe italiana ottenendo 115 vittorie, di cui 26 prima del limite, 3 sconfitte e 8 pareggi. L'annuncio ufficiale che Loi è stato ammesso nella Hall of Fame verrà dato giovedì 13 gennaio e poi dal 9 al 12 giugno è in programma la cerimonia di premiazione a New York.

"Me l'hanno detto lunedì sera e non mi sembrava possibile: ho pensato che fossero quelli di 'Scherzi a parte'. Invece era vero, e quasi svenivo dalla felicità". Bonaria Loi conferma che la notizia datale lunedì da Salvatore Cherchi (il primo a saperlo, dopo che per mesi si era battuto per la realizzazione dell'iniziativa) è vera: Duilio Loi, leggendario campione del mondo dei superleggeri che dal 1948 al 1962 ha onorato la boxe italiana (115 vittorie, di cui 26 prima del limite, 3 sconfitte e 8 pareggi), è stato scelto come membro della Hall of Fame del pugilato, che dal 1989 ha sede a Canastota, nello stato di New York. E' il secondo pugile italiano al quale viene tributato questo riconoscimento, dopo Nino Benvenuti. Della Hall of Fame fanno poi parte Umberto Branchini tra i manager e Giuseppe Ballarati (l'autore della celebre 'Bibbia', che usciva ogni anno) per i suoi meriti di storico di questa disciplina. L'annuncio ufficiale che Loi è stato ammesso verrà dato giovedì prossimo poi dal 9 al 12 giugno è in programma la cerimonia vera e propria, il week-end lungo durante il quale tutti i nuovi ammessi riceveranno (loro o gli eredi) l'anello che viene dato a chi entra a far parte del consesso: l'anno scorso ebbero questo onore Azumah Nelson, Carlos Palomino, Dwight Muhammad Qawi e Daniel Zaragoza, e diecimila persone accorsero per celebrare l'evento.

"Tutti mi dicono che mio padre è stato un grande pugile - dice Bonaria Loi - e io posso aggiungere che è stato, ed è tuttora, un grandissimo genitore, un esempio di dignità e dirittura morale. Sapesse quante volte gli hanno proposto di tornare sul ring dopo che, a 33 anni, si era ritirato da campione del mondo. Ma lui ha sempre detto di no, perché aveva una reputazione da difendere e da non sporcare". "La sua ammissione nella Hall of Fame - continua la figlia - è stato un sogno che ho coltivato per tanto tempo, pero' non mi ero ancora mossa a dovere per sensibilizzare chi poteva fargli avere questo riconoscimento. Ci hanno pensato altri, ed è questa la cosa più bella. Il mio era solo un desiderio, qualcun altro nel frattempo ha fatto in modo di farlo diventare un progetto realizzato. Per questo quando me l'hanno detto ho pensato ad uno scherzo". Ora Bonaria Loi ha un altro sogno. "Vorrei tanto - dice - che papà riesca a venire a giugno in America, per ricevere lui, di persona, tutti gli onori che merita. Attualmente combatte con grande dignità contro un avversario molto insidioso, il morbo di Alzheimer. Alterna momenti di lucidità ad altri in cui non sta bene, ma ieri sera quando gli ho detto cos'era successo ha capito, e si e' commosso. Faro' piu' che il possibile affinche' possa venire a Canastota, ma tutto dipendera' da come si sentira' in quel momento".

Attualmente Loi vive grazie al vitalizio della legge Bacchelli, circa 1300 euro al mese, e continua a battersi, quando le sue condizioni glielo consentono, affinche' altri ex pugili possano godere di un trattamento previdenziale. Alla figlia, dopo aver saputo dell'ammissione nella Hall of Fame, ha detto che anche Primo Carnera meriterebbe questo onore. "Ma forse gli americani - commenta Bonaria - non l'hanno ancora scelto perche' non guardano solo ai risultati agonistici ma anche al percorso di vita complessivo, e al nostro gigante buono, del quale papa' mi ha sempre parlato con tanto affetto, non perdonano di essere diventato, dopo che si era ritirato, una specie di fenomeno da baraccone quando si esibiva nei circhi. Ma sia ben chiaro che questa e' solo la mia opinione personale".