Il "fenomeno" all'attacco del capitano
All'indomani della pesante sconfitta contro il Maiorca, nel Real Madrid esplode il caso della "guerra intestina" fra Raul e Ronaldo. La scintilla sono state le dichiarazioni del "fenomeno", che ha minacciato di andarsene prima della gara con l'Arsenal. Ora il brasiliano commenta duramente i rimproveri del compagno per l'accaduto: "Ognuno dice ciò che vuole, ma le parole di Raul hanno peggiorato la situazione".
Come prevedibile, il polverone sollevato dalla "sparata" di Ronaldo alla vigilia della delicata gara di Champions contro l'Arsenal non accenna a placarsi. Più che il contenuto delle dichiarazioni del brasiliano, quello che molti non hanno apprezzato è stato il tempismo del "fenomeno", che ha minacciato di lasciare Madrid a poche ore da uno dei match chiave della stagione. Alcuni compagni si sono lamentati sottovoce di tutto ciò, mentre Raul, capitano e "bandiera" delle "merengues", ha esplicitamente rimproverato il compagno.
La sconfitta di domenica con il Maiorca ha reso ancora più agitate le acque, e Ronaldo, confidandosi con l'emittente radiofonica Cadena Cope, ha commentato così i rimproveri di Raul: "Ognuno dice ciò che vuole e parla di quello che vuole. Raul è responsabile delle sue parole e io delle mie, però è certo che le sue parole non hanno fatto che peggiorare la situazione". "Io non mi aspettavo - ha detto ancora il Fenomeno - nessun tipo di ripercussione, ma volevo solo mostrare i miei sentimenti su quello che mi accadeva al Bernabeu. Volevo solo che tutti comprendessero la mia situazione. In ogni caso voglio giocar bene e segnare molti gol, così farò rimanere chiuse tante bocche".
Poi il brasiliano ha ribadito il desiderio di rimanere al Real: "Spero di ritrovare l'apprezzamento del pubblico, perchè sto nel miglior club del mondo". La sconfitta del Real contro il Maiorca, tra l'altro, lunedì è finita in prima pagina su tutti i giornali sportivi spagnoli: "Poveri di spirito", titolava "Marca" riferendosi ai giocatori merengue, mentre As spiegava che "Il Madrid getta la spugna".