"Ma non intendo rischiare la salute"
Il giorno dopo il grave infortunio, Francesco Totti tranquillizza tutti i tifosi: "Voglio fortissimamente il Mondiale - ha detto il capitano giallorosso - e anche la finale di Coppa Italia e Coppa Uefa con la Roma: ma non rischio la salute, quella viene prima di tutto. Vado in Germania solo se ho recuperato pienamente. La mia è una speranza più che una promessa". Poi, assolve Vanigli: ". Il fallo non era cattivo, sono cose che succedono".
Coraggio, ottimismo, e tanta voglia di lasciarsi alle spalle una delle pagine più brutte della sua carriera. E' questo in sintesi l'umore di Francesco Totti, il giorno dopo l'ormai celebre scontro con Vanigli che gli ha procurato la frattura del perone, costringendolo a uno stop di circa tre mesi: "La caviglia ha fatto giacomo giacomo, ma non ho sentito alcun dolore - ha raccontato il capitano - Il fallo non era cattivo, ma gli interventi da dietro possono causare queste brutte cose. So che il mio avversario ha pianto e quando l'ho sentito gli ho detto di non preoccuparsi. Però, ho aggiunto, te potevi pure ferma' prima....! Avevo provato a dire che i campioni vanno tutelati, ma non mi hanno dato retta. Entrare a quella velocità da dietro porta a questo".
Se già domenica sera, ai tanti amici e colleghi che lo avevano raggiunto telefonicamente, aveva manifestato il suo desiderio di esserci a tutti i costi ai Mondiali, Totti si ripete in pubblico e, in diretta radiofonica con Fiorello, assicura: "Prometto di andarci". Salvo poi correggere il tiro in serata: "Voglio fortissimamente esserci - spiega più prudentemente - ma non ci sarò se non avrò recuperato pienamente. Non rischio la salute. La mia, più che una promessa è una speranza. Fosse per me giocherei già domenica, ma il problema sono i tempi di recupero. Il dottore mi ha detto che servono tre mesi, io vorrei anticipare un po' i tempi, ma ci vuole cautela".
Tanti gli auguri e le visite ricevute durante la giornate. "Mi stanno arrivando messaggi di incoraggiamento da tutto il mondo, a tutti mi viene da rispondere di aspettarmi, torno presto". A commuovere particolarmente il giocatore è stato l'abbraccio paterno del presidente Franco Sensi. "La sua presenza ed i suoi gesti mi hanno commosso. Poi mi ha fatto un enorme piacere anche la visita di Valter Veltroni: in una giornata di affetti familiari, per me lui non e' solo il sindaco di Roma, ma rappresenta una sorta di fratello maggiore".