L'Inghilterra vince per 31 a 16
Nella seconda giornata del torneo delle "Sei Nazioni", allo stadio "Flaminio" di Roma l'Italia è stata battuta per 16 a 31 dall'Inghilterra. Nel primo tempo gli azzurri avevano chiuso sotto per 6 a 7, ma nel secondo parziale è emerso il maggior livello tecnico degli avversari. Per gli azzurri si tratta della seconda sconfitta in questa edizione dopo quella subita la scorsa settimana a Dublino contro l'Irlanda.
Era dal 18 marzo del 2000 che l'Italia non faceva una meta all'Inghilterra al Flaminio. All'epoca ci riuscì Cristian Stoica, stasera l'onore è toccato a Mirco Bergamasco, che ha spezzato il tabù a due minuti dalla fine. Una prodezza che però non ha risparmiato agli azzurri la sconfitta al debutto casalingo, allo stadio "Flaminio" di Roma, nel Sei Nazioni 2006.
Una sconfitta per 31 a 16 contro gli inglesi, campioni del mondo, nonostante nella prima frazione gli azzurri avessero chiuso sotto appena di un punto (6-7). Per l'Inghilterra sono andati in meta Tindall, Hodgson, Cueto e allo scadere, su erroraccio di Nitoglia, Simpson. Per l'Italia la conferma che la bella prova in Irlanda nella prima giornata del torneo non è stata casuale.
I campioni del mondo partono a testa bassa ma l'Italia non ci sta a fare da vittima sacrificale ed anzi sa replicare con grande forza. All'8', ad esempio, sono Mirko Bergamasco e Stoica a far vedere i sorci verdi ai britannici, che si salvano mandando al calcio Pez: da posizione più che favorevole, il kicker azzurro manda l'ovale sul palo. Sembra fatta quando Ellis scatta sicuro ma è Griffen a placcarlo con forza, sembra meta quando, al 21', Corry si ritrova a sfondare: il neozelandese Deaker chiede l'ausilio della moviola e decide per la mischia ai cinque metri. Gli azzurri hanno testa e gambe nel match ma, al 26', subiscono la prima marcatura: grande touche inglese, Tindall trova il buco anche con un leggero velo di capitan Moody e schiaccia in meta. La trasformazione di Hodgson è puntale e l'Italia è sotto 7-0. La squadra di Berbizier, però, non si abbatte nel morale e ritrova subito la voglia di stupire. Se lo score si riduce all'intervallo sul 6-7 il merito è da ascrivere a Ramiro Pez, che al 33' centra finalmente i pali su punizione e, al 36', fa esplodere il "Flaminio" con un drop telecomandato. Drop che, tre minuti più tardi, non riesce al suo dirimpettaio Hodgson, per un match che va in pausa con un il minimo vantaggio inglese.
Ad inizio ripresa, poi, c'è addirittura il sorpasso azzurro con un altro drop, dopo 2', di Pez, che vale il 9-7. L'Inghilterra non ci sta e fa un pressing asfissiante che mette a dura prova la retroguardia azzurra e che, al 9', permette ad Hodgson di centrare l'acca su piazzato. I "leoni bianchi", di nuovo avanti nello score, non concedono più nulla e lo scarto, per gli azzurri, si fa progressivamente consistente. Al 15' fa tutto Hodgson: meta in mezzo ai pali e trasformazione. Quando tutto sembra finito, arriva finalmente la tanto attesa meta di Mirco Bergamasco per dare un senso alla serata azzurra un po' rovinata, nel recupero, dalla sciocchezza di Nitoglia che permette a Simpson di marcare il poker inglese per un risultato finale 31-16.