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F1: ecco la cura di Briatore

100 mln a ogni team e la Fia controlli

09 Feb 2006 - 17:00

"100 milioni di dollari per ogni team e la Fia a fare da controllore".  Questa la ricetta di Flavio Briatore per migliorare la gestione della F1, riducendo i costi. "Il compito della federazione internazionale dovrebbe essere quello di sorvegliare i budget, comportandosi come l'autorità tributaria che si occupa delle tasse" spiega il general manager della Renault, che propone di utilizzare il venerdì di prove per le sessioni di test.

La Renault fa parte del GPMA, l'associazione dei costruttori che comprende anche BMW, Mercedes, Toyota e Honda. Le grandi case, che non hanno abbandonato l'idea di allestire un campionato alternativo, chiedono nuovi criteri di distribuzione dei ricavi abbinati ad un sistema di riduzione dei costi. "Dovremmo tutti tenere presente una cosa: ci sono voluti anni per costruire la Formula 1. Basta una sola stagione, però, per distruggere tutto - spiega Briatore - Purtroppo, le persone coinvolte in questo business hanno la memoria molto corta. Oltretutto, i loro orizzonti si fermano alla porta del loro garage. Ora solo Max Mosley e Bernie Ecclestone  hanno il quadro completo della situazione davanti ai loro occhi".

Mosley recentemente ha affermato che 100 milioni di euro sarebbero un budget appropriato per affrontare una stagione in Formula 1. Ecclestone, in un'intervista, ha dichiarato che 50 milioni sarebbero sufficienti e ha definito "pericoloso" l'esempio della Toyota, che stanzierebbe 400 milioni di dollari ogni anno. La 'cura dimagrante' di Briatore prevede che durante i weekend dedicati ai Gp, il venerdì venga utilizzato per le sessioni di test. Questo permetterebbe di risparmiare i soldi attualmente destinati alle prove durante il campionato. Prima del Mondiale, invece, potrebbe essere sufficiente una settimana di test. "Spendiamo milioni - dice Briatore - ma la gara è lo spettacolo vero. Ci lamentiamo perché riceviamo pochi soldi. In questo ambiente, però conosco molte persone che prima erano 'normali' e ora viaggiano col jet privato".

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