Mandato di cattura per il padre Luciano
La Guardia di Finanza di Perugia ha eseguito sette ordinanze di custodia in relazione alle indagini sul "crac" del Perugia calcio, fallito nell'estate del 2005. Tra gli arrestati ci sono Alessandro e Riccardo Gaucci, figli dell'ex patron Luciano, attualmente a Santo Domingo, per il quale si va verso il mandato di cattura internazionale. Ci sarebbero circa 70 mld di lire distratti dal capitale societario in 4 anni.
La famiglia Gaucci nella morsa della giustizia. Sembrano lontani anni luce i bei tempi del Perugia, quando con sforzi economici ingenti era stata allestita una squadra che per qualche anno ha ben figurato anche in serie A. Travolto dai debiti Luciano, che ormai da oltre un anno si è rifugiato a Santo Domingo, aveva lasciato la società in mano al figlio Alessandro che, dopo un campionato di B pieno di debiti, ha dovuto gettare la spugna, con conseguente fallimento del Perugia Calcio, poi ripartito grazie al lodo Petrucci (e con nuovi padroni) dalla serie C1. I nodi, però, vengono sempre al pettine, come annuncia un vecchio adagio e per la famiglia Gaucci il conto con la giustizia si annuncia molto salato.
Le ordinanze riguardano reati quali l'associazione per delinquere, la bancarotta fraudolenta e l'occultamento di documenti contabili. Le indagini, svolte dalla guardia di finanza e dirette dal sostituto procuratore Antonella Duchini, erano state avviate dopo la mancata iscrizione del Perugia lo scorso anno al campionato di calcio e la richiesta di fallimento presentata da alcuni creditori.Altre ordinanze hanno riguardato il fratello dell'ex presidente Luciano, Antonio (attualmente agli arresti domiciliari per motivi di salute) ed altri tre professionisti di Roma inseriti nel Cda della società di calcio.
L'indagine, denominata Operazione Pegasus, ha preso il via subito dopo il fallimento e in questo momento indicano circa 70 miliardi di lire distratti dal capitale societario in circa quattro anni, a partire dal 2001. "Sapendo che la società stava fallendo piano piano - dichiara il maggiore Luca Albertario, comandante provinciale della Polizia tributaria di Perugia - per i debiti che stava accumulando, i dirigenti della società si sarebbero resi responsabili di vendite immobiliari, trasferimento all'estero dei beni e intestazioni personali di beni societari". "Siamo ancora all'inizio. Nei prossimi giorni potremmo avere riscontri ancora più importanti". Se Luciano Gaucci non si renderà reperibile entro 48 ore scatterà il mandato di cattura all'estero.