Un mese di tempo per salvare il club
Il neo amministratore unico del Napoli, Paolo Bellamio, ha ufficialmente comunicato al Tribunale lo stato di scioglimento della società chiedendo la convocazione, entro un mese, dell'assemblea dei soci per la nomina dei liquidatori. Una richiesta che lo stesso Bellamio spera di vanificare, trovando una soluzione che rilanci la società. Causa dello scioglimento (che tecnicamente non significa liquidazione) è la perdita del capitale sociale del club.
Il giorno dopo aver rassegnato le dimissioni (in seguito alla determinazione dell'assemblea societaria dell'impossibilità di procedere con la ricapitalizzazione) l'ormai ex presidente del Napoli Salvatore Naldi si è recato in Tribunale, davanti al giudice della settima sezione Fallimentare, Eugenio Forgillo, per la discussione dell'istanza di scioglimento della società presentata dallo stesso Naldi il 3 giugno scorso e della denuncia degli ex componenti del collegio sindacale relativa a presunte gravi irregolarità di gestione. Il Tribunale si è riservato di decidere sulle due istanze.
Intanto l'amministratore unico del club, Paolo Bellamio, ha ufficialmente comunicato al Registro delle imprese del Tribunale lo stato di scioglimento (che non significa liquidazione da un punto di vista tecnico). la motivazione è la perdita del capitale sociale del Napoli. In questo periodo Bellamio dovrà portare avanti, secondo il mandato ricevuto dall'assemblea, una gestione conservativa e nello stesso tempo trovare soluzioni (apporto di nuovi capitali, ingresso di nuovi soci, fitto di ramo d'azienda) al Tribunale per rimuovere lo stato d'insolvenza, evitare il fallimento e rilanciare la società. Entro il 30 giugno, inoltre, bisognerà risolvere il problema del pagamento degli stipendi ai calciatori dai quali ottenere la liberatoria fondamentale per l'iscrizione al campionato. Una vera e propria corsa contro il tempo, con in palio la sopravvivenza.