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Trap: "Vado via, ma a testa alta"

Per la panchina azzurra pronto Lippi

23 Giu 2004 - 08:21

Giovanni Trapattoni è consapevole che con la gara con la Bulgaria il suo ciclo in azzurro si chiude. "E' finita - ha detto il ct quasi in lacrime dopo la partita - il mio contratto finisce il 15 luglio, non vedo che senso avrebbe il gesto simbolico di dare le dimissioni adesso". Mentre per la panchina azzurra sembra ormai certo il nome di Lippi, sul futuro di Trap c'è molta incertezza: "Un club? Sono pronto a tutto, a cogliere qualsiasi chance".

I due grandi appuntamenti della gestione azzurra di Trapattoni si sono chiusi con due eliminazioni amarissime, prima quella del Mondiale 2002 e poi quella di Euro 2004. Pochi dubitavano che in caso di eliminazione così precoce la carriera in azzurro del ct si sarebbe chiusa, ma qualsiasi perplessità è stata comunque fugata dalle parole del ct nell'immediato dopopartita.
"Se penso a come è andata a Tokyo e poi qui stasera - ha proseguito Trapattoni - mi viene da pensare che ho avuto tanta fortuna nei club e invece in azzurro...Lasciatemelo dire, siamo eliminati per un colpo di tacco della Svezia. Evidentemente pago il fatto che qui si concentra tutta l'italianità. Fatemi ridere per non..." ha concluso, prima di essere bloccato con un'affettuosa gomitata gesto del capo ufficio stampa Figc, Antonello Valentini.
Il contratto di Trapattoni terminava il 30 giugno, ma era stato prolungato fino al 15 di luglio per motivi precauzionali alcuni mesi fa. In Federazione esiste un nome certo per la successione, quello di Marcello Lippi, ma c'è il rischio che l'eliminazione al primo turno dell'Italia faccia naufragare anche il progetto di riservare a Trapattoni un ruolo dirigenziale di immagine. "Il futuro per me è sempre un'opportunità. Un club? Sono pronto a tutto, a cogliere qualsiasi chance. Non sarebbe un problema sedere su un'altra panchina, ne ho cambiate cinque nella mia carriera".
Trapattoni ha poi raccontato tutta la sua amarezza per come è avvenuta l'eliminazione. "Le responsabilità ricadono sempre sulle spalle dell'allenatore ma bisogna fare un'analisi di trecentosessanta gradi sul calcio italiano. Usciamo con cinque punti e senza mai aver perso, dunque a testa alta sul piano del gioco e dell'impegno. La risposta data dai ragazzi questa sera in campo mi appaga di tante cose dette sui rapporti interni e su quelli tra allenatore e giocatori". Trap ha poi parlato dell'arbitraggio di Ivanov: "Quando ci sono certi risultati ci sono piu' cause. Stasera l'arbitro ci ha dato qualche fallo di troppo e ce ne ha negato qualcun altro. Debolezza della Federazione? Ripeto, la responsabilità ricade sempre sulle spalle dell'allenatore. Ma bisogna fare un'analisi globale del nostro calcio".
Infine, quasi salutando i suoi azzurri, Trap ha parlato di alcuni giocatori chiave dell'Europeo: "Del Piero va elogiato anche questa sera. Totti e Vieri? Non mi sento tradito dalle loro mancanze: Christian stasera aveva dolore ma ha voluto entrare a partita iniziata lo stesso. Cassanoinvece ha dato una risposta a tutto quello che si e' detto. Mi fa piacere essere stato anche educatore con lui: è il futuro".

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