Sistema legato a teorie sull'evoluzione
Un gruppo di scienziati britannici del University College di Londra ha applicato, attraverso l'uso di algoritmi genetici, la teoria dell'evoluzione di Darwin alla Formula Uno, sviluppando un sistema in grado di ottimizzare le caratteristiche di un'automobile a seconda delle condizioni del circuito. Il nuovo sistema riesce a far guadagnare ai bolidi 0,88 secondi per giro e verrà probabilmente presto utilizzato da alcune scuderie.
Nel mondo della Formula Uno dove un centesimo di secondo basta a fare la differenza non è la sopravvivenza del più forte a contare, bensì quella del più veloce: dalle simulazioni realizzate dai ricercatori, il nuovo sistema riesce a far guadagnare ai bolidi 0,88 secondi per giro. In un rapporto che verrà presentato alla fine di questo mese ad una conferenza a Seattle, gli scienziati spiegheranno come il programma permette di selezionare e combinare le migliori caratteristiche di un'automobile da corsa producendo la configurazione che meglio si adatta alle specifiche condizioni della pista. "Ogni automobile può essere modificata in centinaia di modi per ottimizzare il suo rendimento. Anche piccoli cambiamenti nell'altezza di un alettone, nella rigidità delle sospensioni e nel tipo di gomme vengono regolati per renderle più competitive. Prima di ogni gara si cerca di scegliere la configurazione ottimale per certe condizioni, ma anche piccoli cambiamenti di temperatura possono avere un impatto. Non c'è garanzia che la decisione sia sempre quella giusta", ha spiegato il dottor Peter Bentley, che ha condotto lo studio.
Attraverso le simulazioni, i ricercatori sono riusciti a capire quali configurazioni si adattavano meglio a certe situazioni e ad identificare i rendimenti migliori, proprio come se si trattassero di geni. Gli algoritmi genetici sono una tecnica emergente che unisce la biologia all'informatica, imitando il processo evolutivo nei sistemi computerizzati, nel tentativo di trovare le migliori soluzioni per problemi complessi.