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"Cambio due uomini, non strategia"

Trap: "Conta vincere. Pirlo?Non ancora"

15 Giu 2004 - 15:59

La gara con la Danimarca ha convinto Trapattoni ad effettuare qualche cambio nello scacchiere azzurro. Contro la Svezia il Ct annuncia dei cambiamenti: "Cambierò uno o due giocatori - ha detto - Chi? Non ve lo posso dire ora, occorre vedere le condizioni soggettive nelle prossime ore". Il modulo però non cambierà: "Sarà il solito 4-2-3-1". Il tecnico ha le idee chiare: "Niente strategie. Pirlo? E' bravo, ma l'Italia ha già una sua fisionomia".

Cambiamenti sì, ma senza esagerare. Pare questo il senso delle dichiarazioni di Trapattoni, che ammette che qualcosa va modificato, ma che conferma con forza il suo credo tattico, ovvero il tanto discusso 4-2-3-1. "Tatticamente non cambierò niente - dice - ripartiamo dal 4-2-3-1, ripartiamo dal secondo tempo contro la Danimarca. Quando sono cambiati gli uomini, non il modulo, comunque qualcosa di meglio si è visto".  Probabile che i due uomini che si accomoderanno in panchina saranno Zanetti e Camoranesi, per lasciare il posto a Gattuso e Fiore. Per quel che riguarda l'altro dualismo dell'Europeo, ovvero Del Piero-Cassano, tutto può ancora accadere. Pirlo? Il suo ingresso significherebbe cambiare anche modulo tattico, passare al 4-4-2 poco gradito al Trap. "Non l'ho fatto entrare con la Danimarca perché nel secondo tempo ci eravamo già portati 30-40 metri avanti, non era un centrocampista con le caratteristiche di Pirlo che avrebbe potuto cambiare qualcosa: le sostituzioni fatte avevano già spostato il baricentro della squadra. A quel punto speravo di avere qualcosa in piu' negli ultimi 30 metri da gente come Cassano o Fiore". Giocherà Pirlo contro la Svezia? "Questa squadra sta seguendo una sua strada, Andrea è bravo, nessuno ha detto che non possa giocare ma l'Italia si è costruita una sua fisionomia. Con lui le cose indubbiamente cambiano dal punto di vista tattico ed io non posso saltare di palo in frasca".

Il tecnico e la squadra hanno tentato di sviscerare i perché del pessimo primo tempo con la Danimarca. Trap ne ha individuati quattro: "Il caldo intenso, il pressing alto che ci ha scollati, la fatica di qualcuno e poi le troppe verticalizzazioni, cioè la voglia di cercare il gol troppo in fretta. Ieri eravamo spezzati nel primo tempo, avremmo dovuto capire che dovevamo accorciare con gli attaccanti perché dietro non ce la facevano a salire. A volte conviene fare un passo indietro per essere più efficaci in avanti. Nel secondo tempo siamo migliorati noi e sono calati loro. Ora sappiamo a quali difficoltà andremo incontro: gli Europei sono piu' difficili dei Mondiali perche' qui non trovi certe squadre oceaniche, non ci sono nazioni cuscinetto".

Poi Trap passa a parlare dei singoli. Si comincia da Totti: "Ha sofferto la marcatura ed il caldo, ci aspettavamo di più da lui ma ha tirato una bella punizione ed ha offerto un assist da gol. Vedrete che in futuro troverà situazioni migliori". Bloccare Totti significa bloccare l'Italia? "Le alternative ci sono già ma è chiaro che dovremo crescere tutti. Totti e tutta la squadra. Comunque è stato un po' maltrattato dalla critica, quando ci si mette anche il caldo che ti impedisce di fare certe cose un po' di nervosismo ti viene. Il cartellino giallo che ha preso nel finale ci stava tutto".

Totti si è lamentato degli scarpini e dei calzini: "Quando un giocatore ci sottopone un problema dobbiamo risolverlo, questa storia non era mai sorta prima di ieri. Già prima della partita siamo corsi ai ripari". Scarpe e calzettoni li impongono gli sponsor ma Trap chiarisce: "Non è che siamo schiavi degli sponsor, il calcio di oggi è così, dobbiamo farci i conti e secondo me più avanti sarà ancora più invadente. Anche ai miei tempi, comunque, da marzo in poi quando finivi le partite era come se avessi corso sulla brace".  Sotto accusa anche la preparazione atletica ma Trap non è d'accordo: "Sono sicuro che abbiamo fatto bene i nostri calcoli. I recenti cambiamenti di programma sono modifiche dettate dall'esperienza e dalle condizioni che abbiamo trovato. Abbiamo lavorato su un programma fatto un mese e mezzo fa ed è chiaro che era soggetto a qualche modifica. Poi chi dice che una mezza giornata in piu' di libertà non possa far bene dal punto di vista psicologico? La verità è che non eravamo noi nel primo tempo. Tutto qui. Non è una questione di attaccamento o meno alla maglia e non è neanche un problema atletico altrimenti i ragazzi non avrebbero corso così nel secondo tempo quando si sono viste le cose migliori".

Praticamente un vorrei ma non posso. Diverso il discorso su Del Piero e Camoranesi: "Adesso non so quante possibilita' abbiano loro due di giocare con la Svezia, fatemi parlare con i ragazzi, vediamo come vanno questi giorni. Del Piero comunque a me non è dispiaciuto". Trap guarda anche al futuro: "Conosco la mia squadra, so che se troviamo avversari fisici magari soffriamo un po' con questi giocatori in campo. Se uno in un'orchestra fa il violino non può fare il contrabbasso ma poi sono quegli stessi giocatori che magari ti fanno vincere le partite. Il nostro calcio è questo del resto: mi pare che anche nel '94 se non ci fosse stato... un grande giocatore sarebbe andata fuori quella che era considerata l'Italia che per eccellenza puntava sull'organizzazione. La squadra è fatta dai giocatori, ricordiamocelo. Gli schemi sono una bella cosa ma restano un disegno se non ci sono gli uomini".

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