"Non mi sono mai sentito così bene"
Le parole di stima di Giovanni Trapattoni e la fiducia che il ct ripone in lui hanno caricato al punto giusto Alex Del Piero, che freme per l'esordio europeo contro la Danimarca. "Arrivo a questo appuntamento come mai prima: sono al cento per cento, anzi dico di più: non mi sono mai sentito così bene - ha spiegato - Questa è una vigilia importante, come anche altre. Ma forse è anche unica: diciamo che la sento davvero. Spero sia la volta giusta".
Nè Totti, tantomeno Vieri. Alla vigilia della gara con la Danimarca i riflettori sono puntati su Alex Del Piero. Lo juventino è l'uomo più atteso, anche perchè in panchina c'è un certo Cassano che scalpita per giocare. Lo juventino, inoltre, deve sfatare il tabù che lo vede sempre deludente nelle manifestazioni che contano quando indossa la casacca della Nazionale: Nel '98 il dualismo con Baggio, nel 2000 una forma precaria e i due gol sbagliati in finale con tanto di mea culpa, infine nel 2002 una rincorsa al posto perso a pochi passi dal Mondiale. In Portogallo Pinturicchio vuole prendersi la sua rivincita. E ha un piccolo vantaggio sugli altri big. "Finora avverto meno pressione, e lo prendo come un elemento positivo - ha ammesso - Però sono sicuro che la mia partita sarà vivisezionata, come sempre. Però ho un'arma in più: quest'anno ho giocato qualche partita in meno, sono più fresco di altri".
Nessun dualismo con Totti e grande affiatamento anche con Bobo Vieri. "Tra lui (Totti, ndr), Vieri e me c'è una grande intesa: se siamo la linea d'attacco più forte lo dirà solo il risultato finale, però partiamo con questo vantaggio". Al di là delle soddisfazioni personali, però, la cosa più importante è il successo del gruppo. "Voglio un grande campionato non solo per me, ma per la squadra: in campo dobbiamo essere corti e uniti. E aiutarci molto".