Del Piero replica al ct sul romanista
"Non ho nulla meno di Totti". E' questa la risposta di Del Piero a chi gli chiedeva un commento sulle parole di Trapattoni, che aveva definito il romanista "l'uomo decisivo della Nazionale, il Platini dell'Italia". "Non do molto peso al giudizio del ct - aggiunge Del Piero - e, comunque, Totti è Totti e io sono Del Piero". Lo juventino conclude: "Forse non avere sulle spalle il peso di dover essere il trascinatore potrà aiutarmi agli Europei".
Prima il dualismo con Cassano, adesso con Totti. In più tutti i fucili della critica puntati addosso pronti a sparare al primo errori. Questo Europeo per Alex Del Piero non inizia certo nel migliore dei modi. Ma il fantasista juventino ha quanto meno la fiducia di Giovanni Trapattoni, nonostante in un sondaggio di "Sorrisi e Canzoni" e del "Sole 24 ore" che ha indicato in Del Piero il giocatore pi rappresentativo di questa Italia il Trap abbia votato per Totti... "Non è che non mi interessa il giudizio di Trapattoni su Totti - dice Alex - è che non ne tengo conto. I gusti sono gusti e poi non è detto che andare d'accordo con il ct significhi essere il preferito. Il sondaggio? Trap non ha votato per me ma per Francesco. Per orgoglio io non dirò mai che Totti ha qualcosa in più di me, si gioca insieme e dobbiamo sentirci tutti sullo stesso livello. Totti è Totti, io sono Del Piero".
Del Piero non soffre le eccessive attenzioni nei confronti del compagno: "Io non vivo in modo drammatico l'esaltazione di Totti, anzi non me ne importa niente. Comunque non mi era mai successo di trovarmi in una situazione del genere neanche quando alla Juve c'era Zidane. Sono contento però che non si dica che questo è il "mio" Europeo, punto sull'effetto sorpresa". Ma senza Totti che Italia sarebbe? "Non lo so, non abbiamo mai giocato senza di lui. Al di là delle preferenze del Trap, Francesco è un giocatore di grande levatura, gli aggettivi per lui si sono sprecati: gioca bene di prima, verticalizza e sente molto questa avventura".
Una cosa che infastidisce molto Del Piero sono le voci che lo vogliono in campo da titolare più per la sua fama che per la sua abilità? "C'è qualcuno che dice così? - ribatte lui - Comunque sì, una cosa del genere mi dà fastidio: è da quando ho iniziato a giocare che sono al centro dell'attenzione. Le responsabilità di essere il numero 10 della Juve e di dover sempre vincere le conosco, io sono uno che si mette sempre in discussione, da me ci si aspetta sempre una giocata decisiva, anche quando magari entro negli ultimi dieci minuti. Qualsiasi cosa farò a questi Europei, anche se dovessi giocare poco, tutti analizzeranno la mia prova nei minimi particolari. D'altronde è sempre stato così".
C'è tempo anche per una parola di comprension per chi, come Gattuso, considerato un rincalzo si è lasciato andare a uno sfogo polemico nei confronti del ct. "Bisogna dare il giusto peso alle parole di Gattuso - dice - non credo che ci sia una rottura con la squadra. Facendo così ha voluto dire: io sono pronto. Sono parole dettate dall'orgoglio, dall'autostima, dalla consapevolezza dei propri mezzi, dall'estrema voglia di giocare, la stessa che hanno anche altri che sanno di andare in panchina. Io due anni fa in Giappone ero dall'altra parte e ho fatto di tutto per farmi trovare pronto. In questa squadra c'e' tanta qualita' e tutti vogliono giocare, per Trap non sarà facile scegliere".