L'argentino supera Coria in finale
Gaston Gaudio, numero 44 del mondo, ha conquistato, a sorpresa, gli Internazionali di Francia a Parigi. Il tennista argentino ha sconfitto, al termine di una sfida avvincente, il connazionale Coria (numero 3 del mondo), con il punteggio di 0-6, 3-6, 6-4, 6-1, 8-6 dopo tre ore e 31 minuti di gioco. Il match sembrava in discesa per Coria, che ha però accusato problemi muscolari alla fine del terzo set dopo aver vinto facilmente i primi due.
E' dunque un eroe inatteso, Gaston Gaudio, a ereditare il trono che nel 2003 fu dello spagnolo Juan Carlos Ferrero. Il Roland Garros incorona nuovamente un argentino dopo il trionfo di Vilas, datato 1977. Partita davvero incredibile, quella che ha messo di fronte due tennisti argentini per la prima volta nella storia del torneo parigino. Coria, infatti, parte a mille, con Gaudio che appare sensibilmente bloccato dall'emozione. Il primo set non ha storia: finisce 6-0 in 24 minuti. Nel secondo la musica cambia di poco: 6-3. Gli statistici si mobilitano per andare a cercare negli archivi la finale più breve della storia del torneo parigino. Gaudio però, non avrà la classe di Coria, ma ha sicuramente grande carattere, e lo dimostra. Nella terza partita rientra nel match, mostrando un gioco più vario rispetto a quello fatto vedere (si fa per dire) nei primi due set. Smorzate, cambi di ritmo, e Coria ritorno sul pianeta terra.
Sul finale del set, però, il numero 3 del mondo comincia ad accusare problemi muscolari: chiama il fisioterapista, si fa curare, ma si capisce che qualche cosa non va. Perde il terzo set 6-4, poi, in pratica, non gioca il quarto, perso per 6-1, e dà l'impressione di poter abbandonare l'incontro da un momento all'altro. Ma anche Coria non difetta certo in temperamento: richiama il fisioterapista e nel quinto set rientra in partita. Il set è emozionante: i break si succedono uno dopo l'altro, anche perché Coria fa fatica a spingere sulle gambe per servire. Sul 6-5 e servizio, Coria ha due match point, che non sfrutta. E' l'ultima emozione, perché poi, svuotato mentalmente e fisicamente, si consegna nelle mani del connazionale Gaudio: tre giochi consecutivi, 8-6 Gaudio, e il numero 44 del mondo entra nella storia.