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Rakele: "Io non so cosʼè lʼamore ma... so benissimo quale musica voglio fare"

La cantante napoletana sarà in gara per le nuove proposte a Sanremo ma guarda alla musica internazionale. Sotto lʼala protettrice di Bungaro

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ufficio-stampa

Si intitola "Io non so cos'è l'amore" il singolo che fa da apripista al primo album di Rakele. La 19enne napoletana porterà lo stesso brano al Festival di Sanremo in gara come nuova proposta. Un punto di partenza per un progetto ambizioso. "La musica che amo è alla quale guardo è quella internazionale - dice a Tgcom24 - e con Bungaro abbiamo lavorato a un album che guarda fuori dai nostri confini".

Rakele: "Io non so cosʼè lʼamore ma... so benissimo quale musica voglio fare"

Quello di Rakele non è un rifiuto della nostra tradizione musicale ma un volere allungare lo sguardo su un orizzonte più ampio. Il brano è infatti una sintesi tra melodia italiana e sound internazionale, che si fondono in una ballad vestita di sonorità elettroniche che tratta la consapevolezza di quanto sia difficile poter affermare cosa significhi davvero amare, anche quando si è già vissuto un sentimento forte. Il brano, scritto tra gli altri da Bungaro, è in radio già dal 12 gennaio e per Rakele (al secolo Carla Parlato) è stata una bella sorpresa. "Sentire la propria voce alla radio è una grande emozione e ogni volta mi sorprende - dice lei -, devo ancora farci l'abitudine".

Come è nata la collaborazione con Bungaro?
L'ho conosciuto circa un anno e mezzo fa. Sono andata a un suo stage e gli ho portato da sentire delle cose che rappresentavano un po' il mio mondo e la mia idea di musica. E' rimasto molto colpito e abbiamo deciso di lavorare insieme.

Ti ha dato consigli importanti sulla strada da seguire stilisticamente?
Lui ha scelto di assecondare quelle che erano le mie inclinazioni. Io mi sento molto al sicuro guidata da lui e cerco di dare il mio contributo ogni tanto anche in fase di scrittura. Poche cose ma sento che sto crescendo.

Nel tuo brano colpisce il sound decisamente internazionale...
Questo per me è fondamentale. Il mio progetto guarda alla musica internazionale e non voglio ricadere in in classiche formule melodiche italiane. Dopodiché canto in italiano quindi credo che a Sanremo non sarà così uno shock. Ma un po' di suoni elettronici porteranno un po' di carica.

Dopo il Festival cosa ti aspetta?
Sto lavorando al disco e quello è l'obiettivo principale per me. "Non so cos'è l'amore" è un pezzo importante ma è solo un tassello di un progetto più ampio. Anche gli altri brani saranno sullo stesso stile.