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I Giardini di Mirò ritornano con "Different Times"

A sei anni dal precedente disco, la band emiliana festeggia i ventʼanni di carriera con un nuovo lavoro e un tour

I Giardini di Mirò ritornano con
ufficio-stampa

Istituzione della scena indipendente italiana, i Giardini di Mirò tornano in circolazione con il quinto album di inediti (a cui si aggiungono le due colonne sonore/musicazione "Il Fuoco" e "Rapsodia Satanica"), intitolato "Different Times", edito da 42 Records, etichetta dietro al successo di Cosmo, I Cani e Colapesce.

Le nuove canzoni contano collaborazioni importanti, che vanno dalla voce del britannico Daniel O'Sullivan, a quella del californiano Robin Proper-Sheppard dei Sophia, passando da Glen Johnson dei londinesi Piano Magic ad Adele Nigro, alias Any Other.

Assenti dalle scene da quasi sette anni (l'ultimo "Good Luck" risale al 2012), "Different Times" segna un ritorno in grande stile che è anche un ponte con il passato. Dopo quasi 15 anni sono tornati a collaborare con Giacomo Fiorenza produttore dei loro primi due dischi (“Rise and Fall of Academic Drifting” e "Punk... Not Diet"), e il disco disegna al meglio la loro capacità di evolversi perfettamente nella scena indie italiana, un sound ricco e personale che unisce gli inizi post-rock strumentali fino all'intimismo shoegaze, psichedelico ed elettronico contemporaneo: un alternanza di umori tra sequenze sognanti, melodiche e romantiche, soniche, ombrose e rarefatte.

Il ritorno del gruppo è anche un modo per festeggiare i vent'anni della band, salutati anche con l'uscita della biografia "Different Times, la storia dei Giardini di Mirò", scritta da Marco Braggion, omaggio alla loro lunga avventura artistica.

Per accompagnare l'uscita dell'album la band emiliana sarà protagonsita di un tour italiano che avrà inizio alla Santeria di Milano il 18 gennaio per poi trasferirsi ad aprile in Cina.
Ecco le date:
18 gennaio - Milano - Santeria
19 gennaio - Pisa - Lumiere
25 gennaio - Roma - Monk
26 gennaio - Terlizzi (BA) - MAT
08 febbraio - Ravenna - Bronson
09 febbraio - Verona - Colorificio Kroen
15 febbraio - Torino - Spazio211
16 febbraio - Firenze - Auditorium Flog
22 febbraio - Pordenone - Astro Club
02 marzo - Bologna - Locomotiv

I Giardini di Mirò ritornano con
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Corrado Nuccini ha raccontato a Tgcom24 il presente della band emiliana.
Vent'anni di Giardini di Mirò: un nuovo disco che è un ennesimo passo in avanti, una biografia, un tour in Cina alle porte. Non siete rimasti fossilizzati su un'unico suono, siete maturati e siete ancora sui palchi. Cosa pensate del vostro percorso fino a qui e come vi sentite nel mondo musicale contemporaneo?
Dopo vent'anni cerchiamo di allontanare il concetto di “ancora” e stare sul presente considerando ogni disco come fosse il primo. In generale questo gruppo non mi ha reso ricco né famoso ma ha reso la mia vita più interessante e mi ha dato la possibilità di esprimermi coi dischi e coi concerti ma soprattutto è sempre stata un'ottima scusa per non fare sport.

Come è nato il nuovo disco?
"Different Times" nasce da due stimoli fondamentali, il tour dei quindici anni di “Rise And Fall of Academic Drifting” del 2016 che ci ha fatto capire che volevamo musica nuova e la possibilità di lavorare con Giacomo Fiorenza ed Emiliano Colasanti, due persone che ci seguono da tempo con cui siamo in totale sintonia. Da quel momento in poi circa un anno e mezzo di studio e una maniacale ricerca del suono giusto, speriamo di esserci riusciti. Sai, alla mia età, sprecare tempo è fatale.

Il tempo è un concetto chiave in "Different Times": perchè questo titolo e a quale suggestione lo lega alla copertina?
Prendi l'installazione di Torres, Perfect Lovers, due orologi da muro, uno accanto all'altro, che segnano la stessa ora, dopo qualche tempo le lancette iniziano a sfasarsi: sono questi i tempi differenti che diventano importanti nel disco. Quegli scarti che mettono l'unità del tempo sotto scacco, rendendoci unici ed attuali. Il legame con la copertina? Un senso di ostinato romanticismo che si trova in tutte le periferie del mondo che sia Roma o la Cina o i campetti di Cavriago dove due calci al pallone li abbiamo tirati anche noi.

Durante gli anni il vostro gruppo è stato senza un cantante (a parte per brevi periodi). Come avete scelto e come sono nate le collaborazioni (così eterogenee) sul disco?
I Giardini di Mirò nascono con un cantante a fine anni 90. Si chiama Giuseppe Camuncoli, meglio conosciuto come Cammo, oggi è un noto fumettista, impegnato con le matite e le chine per la Marvel e i supereroi. Il gruppo, in forma embrionale, nasce proprio da noi due all'Università di Lettere di Bologna. Quando Cammo ha proseguito con la carriera da disegnatore Io e Jukka abbiamo pensato di non sostituirlo, nel mentre uscivano i primi dischi post rock e cosi abbiamo preso quella via. Ben presto poi è tornata la voglia di avere delle voci e così via con gli ospiti. Chi chiamiamo? Quelli che ci piacciono e a cui va di essere "donatori" di voce.