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"I segreti di Wind River", nelle riserve indiane a caccia di un assassino

Esce il 5 aprile il film che segna lʼesordio alla regia di Taylor Sheridan. Guarda la clip in esclusiva

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Acclamato dalla critica di tutto il mondo (vincitore della Miglior Regia all'ultimo Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard) esce nelle sale italiane il 5 aprile "I segreti di Wind River" che segna l'esordio alla regia di Taylor Sheridan, sceneggiatore di "Sicario" e di "Hell or High Water".

Un thriller ambientato in una riserva indiana dello stato del Wyoming.

Terzo film di una trilogia, come spiega il regista stesso, di cui "Sicario" e "Hell or High Water" fanno parte, il film è dedicato all'esplorazione della moderna frontiera americana. "Partendo dall'epidemia di violenza lungo il confine statunitense/messicano in "Sicario" e poi passando al divario tra immensa ricchezza e povertà nella Comancheria del Texas in "Hell or High Water", "I segreti di Wind River" è il capitolo finale di questa trilogia", spiega Sheridan. Trascinato da un potente passaparola il film si è rivelato anche un campione di incassi in USA, Regno Unito, Francia e Germania.

La trama è semplice e lineare: un cacciatore solitario (Jeremy Renner), molto legato alla comunità indiana, ritrova durante un'escursione tra le nevi, nella riserva di Wind River, nel selvaggio Wyoming, il corpo abusato e senza vita di una giovane donna indiana, figlia di un suo caro amico. Mosso da un passato personale misterioso decide di unirsi alla giovane agente FBI Jane Banner (Elizabeth Olsen) in una pericolosa caccia all'assassino, che nasconde una sconvolgente verità.

"I segreti di Wind River esplora forse l'aspetto più tangibile della frontiera americana", ha detto il regista e sceneggiatore, "e il più grande fallimento dell'America: la riserva dei nativi americani. Da un punto di vista più intimo, è lo studio di come un uomo supera una tragedia senza mai porvi una vera fine. Da una prospettiva più ampia invece, è un approfondimento sulle conseguenze di com'è vivere in terre dove non si sarebbe mai voluto abitare. E' un luogo brutale, dove il paesaggio stesso è un antagonista. È un luogo in cui la tossicodipendenza e gli omicidi uccidono più del cancro, e lo stupro è considerato un rito di passaggio per le ragazze per diventare donne. È un luogo in cui le leggi dello Stato lasciano spazio alle leggi della natura. Nessun posto in Nord America è rimasto così invariato nel secolo scorso e nessun posto in America ha sofferto tanto dei cambiamenti che vi hanno avuto luogo".