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Lucio Battisti rivive in versione rock

Il paroliere Mogol presenta il nuovo progetto "Le canzoni di Mogol Battisti in versione rock new era"

Mogol presenta il nuovo album "Le canzoni di Mogol Battisti in versione rock new era".

L'album è stato prodotto dallo stesso paroliere e registrato al Cet, la scuola da lui fondata nel 1992, con 12 dei grandi successi della coppia più amata della canzone italiana, rivisitati in chiave rock. "Se Lucio fosse ancora vivo, questo disco lo avrebbe fatto lui", ha detto il paroliere.

Lucio Battisti rivive in versione rock

I brani sono stati arrangiati da

Massimo Satta

, docente della scuola umbra, insieme al pianista

Gioni Barbera

e al pianista e fonico

Stefano Pettirossi,

anche loro insegnante al Cet.

Kocis

(Lorenzo Campani), ex allievo, è la voce solista. Compaiono anche

Roby Pellati,

storica bacchetta di Ligabue,

Max Gabanizza,

pianista e collaboratore di Mauro Pagani e

Giovanni Marani,

le voci soliste di

Deborah Johnson,

figlia di Wess e nipote di Orlando Johnson (leader dei Platters) e

Randy Roberts

, figlio di Rocky Roberts.

"Era un progetto che mi attraeva molto - afferma Giulio Rapetti, ai più noto come Mogol - ma di cui confesso, avevo un certo timore: la realizzazione discografica delle canzoni mie e di Lucio in una nuova versione... In versione rock new era. L'idea è nata pensando a come i brani di Battisti siano ancora validi e abbiano resistito al tempo. Ma il mondo si evolve e io volevo dar loro una nuova vita, farli conoscere ai giovani, renderli più vicine a loro".

Dodici le canzoni che sono state scelte per questo disco, che però potrebbe avere dei seguiti. Da

"Fiori rosa, fiori di pesco"

a

"Mi ritorni in mente",

"Sì, viaggiare", "Pensieri e Parole"

e

"La canzone del Sole"

. "Sono state scelte dai ragazzi che ci hanno lavorato. Io ho solo chiesto di togliere

'Giardini di marzo' e inserire '

Con il nastro rosa'

che mi sembrava più adatta. Alcune come

'Insieme a te sto bene

' sono già nate rock".

"Lucio era avanti, molto avanti - conclude Mogol -. Una delle sue grandi passioni era il rock (cosa che non mi potevo dimenticare) ed era una grande ascoltatore di musica. Se fosse stato vivo, forse questo disco lo avrebbe fatto lui. Io, dal canto mio, sono profondamente contento e orgoglioso del risultato artistico. Sembra quasi un disco americano".