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Giorgio Panariello: "Nello show sotto l'albero troverete la mia Suor Cristina"

Lʼattore presenta a Tgcom24 lo spettacolo che lo vedrà protagonista a Firenze

Giorgio Panariello torna all'amato teatro e lo fa nella sua città, Firenze.

Il 27, 28 e 29 dicembre all'Obihall, a distanza di vent'anni, torna lo spettacolo

"Panariello sotto l'albero

": "Ci saranno i miei personaggi storici ma anche Suor Cristina alle prese con un concerto spettacolare", spiega

l'attore a Tgcom24

. Già conduttore del Festival nel 2006 lancia un avviso al suo amico

Carlo Conti

: "Sanremo punta soprattutto sullo show".

Giorgio Panariello: "Nello show sotto lʼalbero troverete la mia Suor Cristina"

Come mai la voglia di riprendere uno spettacolo vent'anni dopo?


Sono molto legato a Panariello sotto l'albero perché nel 1995 è stato un gran successo, tutto esaurito per due settimane al Teatro Tenda di Firenze con oltre 24 mila presenze. C'era gente anche fuori dal teatro. Non mi aspettavo un successo così grande. Era da molto tempo che avevo in mente di riprenderlo e mi sembrava giusto farlo in questa occasione. Poi per me è come tornare nel luogo del delitto visto che in teatro è lo stesso ma oggi si chiama Obihall.

Ci saranno dei cambiamenti rispetto alla versione originale?


I personaggi storici, come Mario il Bagnino, rimangono e sono sempre presenti. Ci saranno delle novità come, ad esempio, la presenza di Suor Cristina...

Cosa ti ha colpito di Suor Cristina?


Di lei, come di tutti gli altri personaggi che ho fatto, mi incuriosisce sempre quello che non vediamo e che non sappiamo. Così me la sono immaginata durante un concerto dal vivo che canta. Ad esempio, come quando Gesù resuscita al terzo giorno e appare agli apostoli allora Suor Cristina canterà "Salirò" di Daniele Silvestri oppure quando si rievoca la vicenda di Noè e della sua arca lei canterà "Piove" di Jovanotti.

Hai già dei progetti per il 2015?


Sicuramente un tour teatrale nuovo con cui girerò l'Italia e uscirà anche il nuovo film di Mimmo Calopresti "Uno per tutti" con Isabella Ferrari in cui interpreto per la prima volta un ruolo drammatico, un poliziotto...

Era un tuo desiderio?


Sì, da tempo. E' stato un incontro fortunato quello con Calopresti. Ho voluto accettare questa sfida per sfidare le reticenze che in Italia ancora si hanno nei confronti degli attori comici. In realtà quello dell'attore comico non è mestiere di Serie B. Se pensiamo anche al grande successo della commedia italiana che ha fatto la storia del cinema nel nostro Paese e ad attori straordinari come Totò. Credo che per me sia stato un passaggio naturale quello di interpretare un ruolo drammatico.

Hai condotto il Festival di Sanremo nel 2006, che consiglio hai dato al tuo amico Carlo Conti?


Di prendere il Festival per quello che è. Quando l'ho condotto io ho pensato di dover mettere al centro la canzone ma in realtà fisiologicamente Sanremo è fatto di show, spettacolo, costume. Carlo sarò perfetto perché ha uno stile e una conduzione molto professionali ma gli consiglio di prestare attenzione a tutta la macchina dello spettacolo.

Andrai come ospite?


Bè perché no? Ma non posso andare lì come amico e fare una bischerata. Gli interventi vanno preparati e valutati assieme. Ma ancora è presto per dirlo.