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Francesco Nuti festeggia 60 anni

Lʼattore e regista dopo un terribile incidente domestico nel 2006 vive su una sedia a rotelle: la sua città Prato lo ha festeggiato con cinque serate

francesco nuti
-olycom

Francesco Nuti compie 60 anni. Attore, regista, pittore e poeta, dopo la depressione e le disastrose conseguenze dell'incidente, nel settembre 2006 nella sua casa romana, che lo ha lasciato sulla sedia a rotelle e senza voce, ha dimostrato una grande volontà nel voler risalire la china. Nel novembre del 2010 è ricomparso per la prima volta in pubblico a Prato, la sua città che per il compleanno gli ha dedicato cinque serate con Giuliana De Sio, Edy Angelillo, Maurizio Ponzi, Giovanni Veronesi e il fratello Giovanni.

Francesco Nuti festeggia 60 anni

La rassegna che Prato da aprile ha dedicato a Nuti si chiuderà il 18 maggio con la partecipazione di Giovanni Veronesi, amico e sceneggiatore di alcuni tra i maggiori film di successo nella carriera di Nuti: in programma "Tutta colpa del paradiso", pellicola che segna proprio l'inizio della collaborazione tra i due cineasti pratesi.

Toscano, nato a Prato il 17 maggio 1955, Nuti si esibisce sin da studente come attore dilettante fino al 1978, scrivendosi anche i testi e rivelando subito il suo naturale talento comico. E' a fine anni 70 che venne notato da Alessandro Benvenuti ed Athina Cenci, una coppia già attiva nel cabaret col nome di "Giancattivi", ai quali Francesco Nuti si unisce, conoscendo un primo periodo di successi, grazie a trasmissioni televisive come "Non stop" e "Black Out".

E' del 1981 l'esordio, col trio, nel cinema con "Ad ovest di Paperino" (firmato da Benvenuti), dove viene riproposto parte del loro repertorio. L'anno dopo Nuti decide di separarsi dai propri compagni ed interpreta tre fortunati titoli con la regia di Maurizio Ponzi che faranno incassi notevoli: "Madonna, da che silenzio c'è stasera" (1982) a "Son contento" (1983) con in mezzo "Io, Chiara e lo Scuro" (1983) che, nato come gustosa, toscana, parodia de "Lo spaccone" con Paul Newman, gli procurerà grande notorietà e diventerà quasi un film cult, legandolo per sempre al suo ruolo di grande giocatore di biliardo innamorato.

Dall'85 in avanti decide di dirigersi da sè: "Casablanca, Casablanca" (1985) è il suo esordio registico. In seguito Nuti alterna a storie intrise di bizzarro romanticismo ("Tutta colpa del paradiso" nell'85, "Stregati" l'anno dopo) bizzarre favolette dal sapore agrodolce, da "Caruso Pascoski di padre polacco" (1988) a "Donne con le gonne" (1991), passando per "Willi Signori e vengo da lontano" (1989). Successivamente, resta impigliato nella lunga, travagliata lavorazione di "OcchioPinocchio" (1995), costosa pellicola dalle grandi e mal riposte ambizioni, per riprendersi nel 1998, con "Il signor Quindicipalle" cerca di tornare ai suoi personaggi più amati, riuscendo a recuperare almeno in parte il proprio pubblico.

I suoi ultimi lavori, sempre come regista e interprete, sono, nel 1999 "Io amo Andrea", una commedia delicata e simpatica con Francesca Neri, e nel 2000 "Caruso, zero in condotta". Da allora, sul talento, l'avrebbero avuta vinta, sempre più spesso, la depressione e l'alcol. Fino al bruttissimo incidente del 2006 e alla grande voglie di farcela degli ultimi anni.