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Enrico Ruggeri: "La buona musica la possono fare solo i ricchi, oggi un artista guadagna meno di una baby sitter"

Il cantante parla ai microfoni di "The Shooter", il programma di Pop Economy condotto da Michele Monina e dedicato all'economia dell'industria discografica

Enrico Ruggeri:
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“Le cose interessanti, le cose innovative e rivoluzionarie, le faranno i ricchi”.

Lo afferma Enrico Ruggeri ai microfoni di "The Shooter", il programma di Pop Economy condotto da Michele Monina e dedicato all'economia dell'industria discografica.

A ruota libera e senza troppi “peli sulla lingua”, Ruggeri dice: "L'economia e la musica hanno sempre viaggiato su percorsi assolutamente divergenti. Se arriva un ragazzino dal Sud o dal paesino e che vince il talent, non puoi chiedergli di fare la rivoluzione. Quello a mala pena deve sperare che la radio gli passi il pezzo e di rimanere un po' lì, mantenere la famiglia, avere il riscatto sociale; se invece hai una solidità economica, puoi permetterti di fare le cose che ti piacciono”.
E poi aggiunge: "Lo scenario di adesso è quello della musica digitale, dove guadagnano solo le case discografiche e non gli artisti. Un artista di vertice, se gli fai i conti in tasca sugli utili di Spotify, guadagna molto meno di quella che viene a casa a tenermi i bambini”. E conclude: "Io una volta presi in giro Morandi, gli dissi: – quando tu alla fine degli anni'60 vendevi un sacco di dischi, l'RCA usava i tuoi soldi per finanziare il primo album di De Gregori, di Venditti, di questi che all'inizio non vendevano... Tu ti scavavi la fossa da solo, finanziando i tuoi curatori fallimentari”.

Dopo Ruggeri passeranno sotto il torchio di Michele Monina: Gigi D'Alessio, Francesco Baccini, Red Canzian, Anna Tatangelo, Nesli, Syria, Mondo Marcio e Davide De Marinis.