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Cristiano De André, poesia e impegno: "E' l'ora di tornare a smuovere le coscienze"

Il cantautore genovese sarà protagonista di un concerto per Telethon lʼ1 dicembre allʼauditorium di Milano. E intanto porta avanti il suo tour, tra poesia e impegno civile

cristiano de andré
ufficio-stampa

Serata speciale tra grande musica e beneficenza con Cristiano De André.

L'1 dicembre il cantautore genovese farà tappa al'auditorium di Milano con il suo "Via dell'amore vicendevole - Tour 2014" per un concerto per "Telethon" e la ricerca. "La musica è un mezzo importante per unire e avvicinare la gente - dice De André a

Tgcom24

-. E' un momento importante in cui bisogna smuovere le coscienze".

Cristiano De André, poesia e impegno: "Eʼ lʼora di tornare a smuovere le coscienze"

Prosegue quindi (fino ai primi del 2015) la tranche teatrale del tour di De André, nel quale propone tanto i brani del suo repertorio quanto alcune delle canzoni più amate di Fabrizio De André. Un concerto ricco di emozioni in cui hanno una parte importante i pezzi estratti dal suo ultimo album, "Come in cielo così in guerra", che a più di un anno di distanza dalla sua pubblicazione continua ad avere una vita intensa. I prossimi giorni per Cristiano saranno piuttosto intensi, con tappa a Campione d'Italia (il 29) e poi il concerto milanese dell'1 (biglietti presso le agenzie BNL di Milano e all'Auditorium) e quello nella sua Genova il giorno dopo.

Per la serata di Milano dedicata alla ricerca hai in mente uno spettacolo speciale?


Speciale sarà l'occasione e la motivazione del concerto, ma per il resto lo show sarà perfettamente in linea con gli altri del tour. Ma gli spettatori milanesi godranno del concerto vero e proprio.

La musica ha ancora la forza di smuovere le coscienze?


La musica è solo un filo conduttore, un mezzo per arrivare agli altri. La vera discriminante sta nel fatto che chi fa musica abbia poi voglia di parlare di sociale, di politica nel momento in cui serve per riuscire a smuovere le coscienze. Credo sia un mezzo forte per riuscire a riunirsi e avvicinarsi. Io sono tra i pochi in Italia che tratta in modo sentito di politica e ingiustizie sociali. In questo momento per esempio mi sto occupando della causa genovese dopo la tragedia delle alluvioni.

"Come in cielo così in guerra" è un album che continua ad avere vita lunga. Cosa ha rappresentato per te?


E' un disco profondamente politico anche se apartitico. Per me era un momento in cui avevo bisogno di parlare di alcune cose. Che riguardano me ma soprattutto il mio disappunto per la situazione attuale a cui ci hanno portato quelli che tengono il potere, a tutti i livelli. Sono abbastanza stufo e credo che lo siano anche molti cittadini. Io cerco di dirlo e spero di coinvolgere anche gli altri. Bisogna ritornare nelle piazze ormai, è forse l'unico mezzo che abbiamo per farci sentire.

Tu parli di tornare nelle piazze ma oggi le piazze che la gente sembra riempire di più sono quelle virtuali...


Proprio per la questione di Genova ho organizzato recentemente una manifestazione e sono arrivate migliaia di persone. Non credo che non ci sia voglia di tornare in piazza. Anzi, se le cose vanno avanti così e non si fa chiarezza, ogni volta ci sarà più gente. Per quanto riguarda la situazione genovese speriamo di riuscirci perché poi i politici ti depistano come vogliono. Ma questa volta non molleremo la presa.

In alcune date del tour ti sei esibito in duo acustico con Osvaldo Di Dio. Come mai questa veste diversa?


Suono con Osvaldo da cinque anni e siamo molto affiatati. Abbiamo molta dimestichezza con la chitarra ritmica. In quel caso lo spettacolo è più intimo ma sempre molto divertente anche perché essendo solo in due ci allarghiamo anche ad altri pezzi che nel concerto con tutto il gruppo non rientrano in scaletta.

Da qualche anno nei tuoi concerti interpreti anche molte canzoni di tuo padre. Ormai le senti un po' tue?


Assolutamente sì, anche perché nel momento in cui ho deciso di interpretarle ho dato loro un mio vestito portandole il più possibile verso un mio gusto musicale. Questo concerto non voleva essere solo un omaggio nei suoi confronti da figlio ma era anche un modo per portare quelle canzoni anche a chi non le conosceva e ascolta altra musica. La cosa bella è stato vedere ragazzi di 15/16 anni che in questi spettacoli hanno scoperto le canzoni di mio padre e non le hanno più lasciate.


Questi i prossimi concerti

:
29 novembre - Casinò di Campione D'Italia (CO)
1 dicembre - Auditorium di Milano (Concerto per Telethon)
2 dicembre - Politeama Genovese di Genova
12 dicembre - Teatro Kennedy di Fasano (BR)
13 dicembre - Teatro Curti di Barletta (BAT)
3 gennaio - Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello (SA) in duo acustico con Osvaldo di Dio
24 gennaio - Teatro Manzoni di Bologna.