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"Ho scoperto Facebook e l'odio"

Vasco Rossi tra Web e realtà

Il 29 marzo esce il nuovo album dal titolo "Vivere o Niente" e poi partirà il tour, ma nel frattempo Vasco Rossi si è confessato a La Repubblica.

Parla di sè, dei suoi cambiamenti, di nuovi punti di vista sulle cose, di Facebook ("Ho scoperto anche la cattiveria, l'odio") della scelta di vivere buona parte dell'anno a Los Angeles dove ha scoperto la tranquillità di fare un giro senza pensare a niente. E' come "una vacanza da Vasco Rossi".

C'è spazio anche per una riflessione sulla società di oggi: "Beh...un po' di cose le ho capite, mi sembra anche a me di vedere le cose più chiare. - spiega il rocker - Negli ultimi dieci anni sono maturato in modo incredibile, ho le mie idee anche sulla politica, che prima vedevo confusamente. A dire il vero non è che poi mi piaccia molto, magari era meglio prima che vedevo tutto offuscato".

"La realtà a vederla bene - osserva - è dura, squallida, non sempre giusta, ma io la prendo come una sfida, dico sempre: andiamo a vedere fino in fondo, questo è quello che ci fa essere uomini nonostante tutto, anche se intorno la realtà ti fa schifo".

"Sono molto dentro le cose - dice il cantautore di Zocca - anzi di più di prima perché essendo fuori sono più osservatore, non ho mai perso questo collegamento, si vede che sono proprio uno normale. Poi mi fanno tenerezza certe cose perché le ho vissute, vedo le illusioni, i sogni. Ma bisogna sapere, imparare qual è la realtà". E Internet in questo fa la sua parte: "Ho scoperto Facebook - racconta - ho capito che aumenta la possibilità di connettersi con gli altri. Ho scoperto anche la cattiveria, l'odio".

"L'anno scorso a Caserta, dopo l'ultima canzone dell'ultimo concerto del tour sono inciampato e caduto. Ovviamente - racconta il Blasco - mi hanno ripreso con i telefonini e l'hanno messo su YouTube. Sono andato a vedere i commenti e ho letto insulti così pesanti da rimanere senza parole. Un odio pazzesco. All'inizio mi ha sconvolto, pensavo che dopo gli anni Novanta mi volessero un po' tutti bene. Poi ho pensato che anche io a volte dico delle cose tremende, che è normale, però è stato normale, mi ha fatto rendere conto della realtà, che c'è anche l'odio, e come si odia un cantante non si odia nessuno, e io di passioni ne ho scatenate, anzi non io, perché io sono solo in rappresentanza di Vasco Rossi, è ovvio".

Ma le canzoni sono la salvezza per Vasco? "Io tutti i giorni, un centinaio di volte al giorno - confida - avrei il senso di buttarmi via, di mollare, però ogni volta trovo la voglia di reagire, e poi se vengono fuori cose belle, ben venga ma c'è un costo, il mio cervello è sempre in precario equilibrio, ci sono le crisi di panico, le depressioni, diciamo che la vita normale è dura. Poi si cresce, appunto, per fortuna".

"A vent'anni una ragazza mi regalò il libro di Osho. Lessi le prime righe: quando sei nervoso pensa a come respiravi quando non eri nervoso. L'ho preso e l'ho buttato via. Poi - dice - mi è capitato di leggerlo in un altro momento e l'ho apprezzato".