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Britti: "Anch'io sono immaturo"

Suo il brano del film di Genovese

È il nuovo singolo di Alex Britti, la colonna sonora del film ‘Immaturi’ di Paolo Genovese.

Alex, coetaneo dei protagonisti della pellicola descrive i risvolti più intimi della sua generazione: “…Noi cerchiamo una risposta ma poi quando la troviamo scappiamo via…”. Britti ne parla per i lettori di TgCom.

Il brano ‘Immaturi’ è dedicato alla sua generazione. Lei si sente tale?
Mi rispecchio, perché l’immaturità può essere anche solo estetica. Non amo i vincoli ipocriti. Grazie al mio lavoro non sono costretto a stare in giacca e cravatta. E ci sta, visto che faccio il giullare.

Cosa cambia nella scrittura di una colonna sonora?
È comunque una canzone, io non mi forzo mai. Dopo una chiacchierata col regista, ho trovato delle coincidenze con degli appunti che avevo già scritto.

Come vede il panorama musicale italiano?
Di fermento ce n’è, ci sono tanti giovani con voglia di suonare. Diciamo, però, che c’è più voglia di stare in televisione che talento.

Cosa pensa dei talent show musicali?
Sono divertenti, sono l’unico spazio che la televisione dedica alla musica. Ma, nel mio tempo libero se devo ascoltare qualcuno, non scelgo di certo i ragazzi usciti dai reality. Il percorso di formazione artistica è molto più lungo di una stagione. Il reality è solo l’inizio.

Ho notato che ha dei profili su Facebook e Twitter. Ma non sembrano compilati da lei…
I social network non mi interessano, ho altro da fare. I miei profili su Facebook e twitter non vengono compilati da me e contengono solo informazioni relative ai tour. Avevo un profilo su fb farlocco per scherzare con gli amici ma non lo vengo a dire a te (ride, n.d.a.).

Il testo del brano ‘Fuori’ è stato inserito in un’antologia per la scuola media. Come ci si sente tra Foscolo e Leopardi?
È una bella sensazione, il testo era serio. Sono stato contento. Sono soddisfazioni che ti capitano se non sei un prodotto tipo ‘quattro cantanti in padella’.

Come vive l’aspetto commerciale della musica?
Sono sempre stato produttore di me stesso. Le scelte commerciali sono successive al lavoro creativo e non me ne occupo.

Preferisce cantare o suonare la chitarra?
Non sono cose così slegate, diciamo che mi piace cantare quando ho la possibilità di raccontare qualcosa di mio.

Ha avuto molto donne bellissime, a volte anche note. Non è tempo di diventare ‘maturi’ e mettere la testa a posto?
Credo che certe cose non si scelgano, è una visione un po’ antica, neanche mia mamma pensa più che per sistemarsi bisogna sposarsi. Non so se sia stata la scelta giusta quella di aspettare. Però ti posso dire che ho molti amici coetanei che si sono sposati in un’età canonica e adesso stanno per divorziare.

Francesca Fioretti ha detto che ci ha provato. È vero?
Poveretta, per farsi pubblicità direbbe qualsiasi cosa.

Maria Rosa Pavia