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"Canto il rock bello e dannato"

Enrico Ruggeri a Tgcom prima di Sanremo

Un brano sulle donne electro-rock con una voce 'inedita'.

E' "La notte delle fate" la canzone che Enrico Ruggeri presenta in gara a Sanremo. Tgcom l'ha incontrato anche per parlare del disco "La Ruota" in cui si parla di guerra ("Il mio onore"), amore ("Vorrei"), morte e della dura legge del rock in "Io conosco il rock' n' roll". "Ci sono persone che hanno perso la vita perché hanno preso sul serio la rabbia che avevano in corpo".

Come mai tra le dodici canzoni del disco hai scelto di portare a Sanremo proprio "La notte delle fate"?
Per il tema, ossia le donne, ma anche perché dal punto di vista musicale si discosta molto dai brani che ho portato precedentemente al Festival sia per armonia che arrangiamento. Mi è sembrato giusto propormi in una veste nuova.

Nel brano "Io conosco il rock' n' roll" parli di giovani che si perdono e anche della forza del rock...
Ho rappresentato il rock per 40 anni. Oggi come allora ho la stessa rabbia ma cerco di essere credibile mantendendo la carica degli inizi. Insomma non bisogna essere per forza giovanilistici. Anche se a dire il vero ci sono artisti, anche più grandi di me per età, che si lanciano in mode ribelli. Nella canzone parlo dell'importanza del rock ma anche di persone che sono morte, suicide, perché hanno preso sul serio la rabbia che avevano in corpo.

"L'attore" è una canzone che racchiude i personaggi più famosi del teatro. Hai mai avuto la tentazione di diventare un attore?
Magari! Ho sempre amato certi personaggi teatrali come, per esempio, Macbeth di Shakespeare. Ma ce ne sono tanti altri e invito i vostri lettori a prestare attenzione al testo e a identificarli...

Dalla musica alla tv. L'ultimo programma "Mistero" è andato molto bene. Secondo te qual è il motivo di questo successo?
Credo proprio il fatto di non essere un personaggio televisivo. Molti ospiti mi hanno ringraziato quando sono andati via. Non sono certo il classico presentatore che cerca di far piangere chi ha davanti o di cavarne torbide storie. Sono programmi in cui ho creduto molto. Se dovessi scegliere quello che ho amato di più sicuramente direi 'Quello che le donne non dicono'. Era molto in linea con il mio modo di essere.

Sei in gara a Sanremo ma altri tuoi colleghi, con meno anni di carriera, sono tra i Superospiti italiani. Non è un controsenso?
Ma alla fine la gente non ha la percezione della sottile linea che distingue la gara dagli ospiti. Magari vedendo Valerio di 'Amici' pensano che faccia parte di Sanremo Nuova Generazione e invece è tra i Big. Mi è anche capitato che, quando sono andato qualche anno fa in gara, poi mi abbiano chiesto 'allora quando vai a Sanremo?'. Certo è che se venissi eliminato e tu mi dovessi fare questa domanda, ti risponderei in maniera molto meno diplomatica (ride, ndr).

Andrea Conti