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...ma i veri Litfiba sono altri

I Litfiba si riformano, e sono ancora vivi.

Evviva i Litfiba. Ma di quale gruppo stiamo parlando? Di quello che dal 1990 ha preso la via di un rock facile facile o di quello che ha segnato la musica italiana nel decennio precedente? Perché per chi adesso oscilla tra i 30 e i 40 anni i "veri" Litfiba rimangono quelli degli anni '80, autentici innovatori in una scena musicale italiana piatta e stantìa, precursori e ispiratori di tante band che verranno in seguito.

I "veri" Litfiba sono sì Piero Pelù alla voce e Ghigo Renzulli alla chitarra ma, sono, soprattutto quelli con Gianni Maroccolo al basso, Antonio Aiazzi alle tastiere e il compianto Ringo De Palma alla batteria. Un misto di rock venato di new wave e dark che ha prodotto tre lp in studio (quella conosciuta come "La trilogia del potere" che comprende "Desaparecido", "17 re" e "Litfiba 3"), un live ("12-05-87 Aprite i Vostri Occhi"), molteplici edizioni più o meno ufficiali e oggi più o meno introvabili in un decennio che ha contribuito a formare musicalmente (e non solo) una generazione.

"Eroe nel vento", "Desaparecido", "Apapaia", "Istanbul", e ancora "Come un Dio" "Paname" e "Louisiana" sono pietre miliari della storia del rock italiano, che ancora oggi nelle versioni originali emozionano e coinvolgono.
La storia di quei Litfiba si chiuse nel 1989 con "Pirata", un disco strano, un po' live e un po' registrato in studio, che segnò la fine di un'epoca e di un percorso musicale. Pelù, Renzulli e Aiazzi rimasero Litfiba, Maroccolo e De Palma, le due anime migliori, si unirono ad altri due nomi illustri della musica di sostanza di quel periodo, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, con i quali suonarono prima nell'ultimo album dei Cccp, poi, con altri ottimi musicisti, crearono i Csi, l'espressione migliore della musica italiana degli anni '90.

"Se mi parli di quei Litfiba", ci diceva Gianni Maroccolo in una recente intervista " mi vengono in mente '17 Re' e Ringo De Palma. Il primo lo considero uno dei dischi più belli della musica italiana, Ringo è un ricordo costante. Ai 'miei' Litfiba, quelli fino al 1990, mi legano orgoglio e affetto, e non posso che pensarne bene". Figuriamoci noi...

Domenico Catagnano