FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Yes, la storia del rock in Italia

Squire: "Sarà uno show speciale"

Oltre 40 anni di carriera per una delle band più importanti della storia del rock.

Gli Yes, alfieri del progressive più sperimentale e ricercato, arrivano in Italia per tre concerti da non perdere: il 2 novembre a Vicenza, il 4 a Roma e il 6 a Milano al Teatro Arcimboldi. "Abbiamo preparato uno show davvero speciale - dice Chris Squire a TgCom - e per l'anno prossimo arriverà anche un nostro nuovo album".

Un'occasione speciale per vedere dal vivo una band che nei primi anni 70 ha ridefinito il concetto di rock. In oltre quarant'anni di carriera la formazione del gruppo è cambiata più volte, ma quella che si potrà ammirare in Italia è molto prossima alla line-up originale: ci sarà infatti il nucleo storico composto dal bassista Chris Squire, il chitarrista Steve Howe e il batterista Alan White; alle testiere non ci sarà Rick Wakeman ma suo figlio Oliver mentre il cantante Jon Anderson ha dovuto rinunciare a causa di problemi di saluti ed è stato sostituito con Benoit David, leader di una cover band degli Yes e, come tale, praticamente un clone di Anderson.

Quarant'anni appena festeggiati, un traguardo incredibile...
"E' davvero un tempo lunghissimo per una band. Quando abbiamo iniziato nel 1970 ci sembrava che i Beatles avessero avuto una carriera incredibile perché avevano avuto ben sette anni di successi prima di sciogliersi. E noi speravamo di fare altrettanto... E siamo arrivati a quota 41, direi un po' di più di quanto non abbiano fatto loro".

In tutto questo tempo tu sei stato l'unico membro della band a non lasciare mai il gruppo. Come è stato portare una simile responsabilità?
Intanto è stato casuale, non è che abbia mai avuto il disegno di essere il portavoce della band ora e sempre. E' però accaduto che nel corso del tempo altri decidessero che per loro era il momento di provare strade ed esperienze diverse. Così sono usciti e poi rientrati dal gruppo, come hanno fatto Chris Wakeman e Steve Howe. Però sono stato in buona compagnia perché Alan White si è unito a noi nel 1972 quindi i suoi 38 anni se li è fatti pure lui...

Nel 1970 avete fatto il vostro primo tour italiano, insieme alla PFM. Anche loro sono in tour adesso con grande successo. Cosa rende così speciali la musica degli anni 70?
Quello è stato un periodo decisamente creativo per la musica. E il successo di questi tour probabilmente si spiega per la commistione tra vecchi e nuovi fan. Ai nostri concerti vediamo gente che ha la nostra età, che ci ha scoperti allora, e molti teenager, che forse hanno ereditato i nostri vinili dai loro padri o dai fratelli maggiori.

In questo tour non ci sarà Jon Anderson: come avete scelto il suo sostituito Benoit David?
Su suggerimento di un mio amico, ho visto tempo fa alcuni video su YouTube dove Benoit si esibiva con il suo gruppo, una cover band degli Yes. Era davvero stupefacente e ho pensato che se un giorno avessimo avuto bisogno di un cantante per sostituire Jon, Benoit sarebbe stato perfetto. E infatti così è stato e siamo molti soddisfatti.

Quindi l'obiettivo era quello di avere un cantante con una vocalità simile a quella di Anderson?
Esattamente, cercavamo qualcosa che permettesse di ricreare una situazione più fedele possibile all'originale.

Cosa si devono aspettare i fan dal concerto, una sorta di greatest hits dal vivo?
No, sarà uno spettacolo molto vario, con canzoni estratte dai primissimi album come Time and a Word, The Yes album e Close to the edge, ma faremo anche pezzi come Tempus Fugit e Machine Messiah, da Drama (1980), che non eseguiamo dal vivo da quasi trent'anni.

Il vostro ultimo lavoro in studio, Magnification, è stato apprezzatissimo da critica e fan, ma risale ormai a otto anni fa. C'è speranza di avere un nuovo disco degli Yes in futuro?
Più che una speranza, ci stiamo già lavorando e penso che il nostro nuovo album potrà vedere la luce nel 2010. Almeno questa è la nostra speranza.

Massimo Longoni

LE DATE DEL TOUR
2 novembre, Vicenza - Teatro Comunale
4 novembre, Roma - Teatro Tenda Strisce
6 novembre, Milano - Teatro Arcimboldi