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Le atmosfere nascoste di Casalino

Lʼautore di Giusy pubblica un album

Dietro "Novembre" e "Non ti scordar mai di me", oltre a Tiziano Ferro, c'è lui: Roberto Casalino.

Il cantautore presenta a Tgcom il nuovo disco "L'atmosfera nascosta" in cui canta l'amore sofferto ma anche la rinascita e rivela come mai è così legato a "Hallo Spank" e "Il Tulipano Nero".

Come mai hai deciso di intitolare il disco "L'atmosfera nascosta"?
In origine “L’atmosfera nascosta” era il nome di un evento che organizzavo per il mio fanclub ogni anno. Si trattava di un concerto privato, a numero chiuso, all’interno della sala prove dove arrangio i miei brani con la mia band di sempre. A ciascun partecipante veniva consegnata una lista di mie canzoni (circa una trentina) e il concerto iniziava con la prima richiesta del pubblico. E si procedeva così, per alzata di mano, seguendo una scaletta personalizzata al momento dai fan stessi. L’idea era di fare un concerto inedito nel luogo in cui una canzone arriva “nuda”, voce e chitarra, per essere poi vestita con un arrangiamento. Volevo condividere con gli altri l’atmosfera che si nasconde dietro ogni singolo pezzo, per l’occasione suonato così come era nato in origine. Credo che ripeterò l’evento anche quest’anno. Ho deciso di dare questo titolo al mio primo album, perché racchiude in sé 14 brani che hanno un’atmosfera celata, che può essere colta da chi ha un orecchio attento e un cuore sensibile.
 
Per quanto tempo hai lavorato a questo album?
Il disco racchiude circa 8 anni di scrittura: pezzi come “Grazie” e “L’atmosfera” risalgono al 2001, fino ad arrivare al più recente (“Amore universale”) scritta nel 2008. Dalla seconda metà del 2008 io e il mio produttore e arrangiatore, Mario Zannini Quirini, abbiamo rimesso le mani su quei pezzi arrangiati qualche annetto fa per renderli più vicini al mio modo di “sentirli” oggi. E’ un disco sofferto, che ha avuto una lunga gestazione e che mi racconta al cento per cento.


"L'esatto opposto", "Se ti accontenti (godi a tratti)" ma anche "Mi vuoi bene o mi vuoi male" sono solo alcuni dei brani che raccontano l'amore. Ma sono amori difficili, in cui il vincitore è sempre l'altro. Hai sofferto molto per amore?
Vivo i rapporti interpersonali in modo molto intenso: quando si decide di buttarsi a capofitto in una relazione, si rischia anche di soffrire. Ma è un rischio che vale la pena di correre. In realtà due dei brani che hai menzionato non hanno un vincitore: in “L’esatto opposto” racconto un rapporto tra due persone che si attraggono e si combattono, nonostante entrambi siano consapevoli di un “non futuro”. “Se ti accontenti (godi a tratti)” è un’esortazione a non accontentarsi mai in amore: spesso si ha l’errata convinzione di non poter meritare di meglio e si accetta tutto passivamente. “Mi vuoi bene o mi vuoi male”, invece, ha un’apparente vincitore: non sempre a perdere è il “pugile che abbandona il ring”.
 
E come sei riuscito a trovare un appiglio o una via d'uscita per risollevarti?
Sicuramente grazie all’affetto e il sostegno della mia famiglia e degli amici più cari. E poi grazie alla scrittura, che rappresenta una valvola di sfogo insostituibile per me.  Quando finisco di scrivere i miei pensieri su un foglio di carta, provo uno stato di benessere: mi libero di quelle emozioni che porto dentro e che, in qualche modo, rischiano di logorarmi se non le esterno.

Uno dei brani più intimi del disco è sicuramente "Mi manchi". Raccontaci com'è nata questa canzone.
Questa canzone è nata su un treno regionale. Ero partito da Roma un venerdì pomeriggio e stavo andando in Toscana a trovare degli amici. Ricordo ancora che stavo ascoltando sul mio i-pod “Another day”, un album molto cupo e intimista di Lene Marlin. Guardavo fuori dal finestrino, pioveva e d’improvviso ho avvertito la necessità di prendere il taccuino che porto sempre con me. Ho spento l’i-pod e ho scritto di getto tutto ciò che riguardava una relazione finita qualche mese prima. La musicalità delle parole mi ha suggerito una melodia, che ho subito registrato sul mio cellulare. Ed ecco partorita “Mi manchi”.

Quest'anno hai provato ad entrare a Sanremo con il concorso online Sanremolab. Cosa ti è rimasto di quell' esperienza e che riscontri ne hai avuto?
E’ stata un’esperienza che ho tentato per gioco e dalla quale non mi aspettavo nulla. Sicuramente ricordo il modo entusiasta con cui la commissione mi ha applaudito alla fine della mia esibizione. Quella per me era già una vittoria, indipendentemente da come sarebbe andato il televoto.
 
Sei stato contattato per scrivere dei brani ad altri artisti dopo l'exploit con Giusy?
Ho scritto un brano per Iva Zanicchi contenuto nel suo ultimo album: è stato un onore e un piacere dare un mio pezzo ad una delle voci più belle della musica italiana. E poi la Sony mi ha chiesto un pezzo per la vincitrice di Amici 2009, Alessandra Amoroso, alla quale ho dato “X ora, x un po’”, un mio vecchio brano al quale sono molto legato. Sono arrivate tante altre proposte, ma ho dovuto rifiutare per concentrarmi sull’uscita del mio album.
 
Pensi che tu e Giusy tornerete a collaborare?
Ho apprezzato Giusy sin dalla sua prima apparizione a X-Factor e la stimo ancor di più dopo averla conosciuta di persona. Il nostro incontro è avvenuto qualche settimana prima della pubblicazione di “Gaetana” e in quel periodo “Novembre” imperversava già in tutte le radio nazionali. Mi ha colpito la sua umiltà, il suo sano entusiasmo e la sua passione per la musica. Per questo se dovesse chiedermi di collaborare anche in futuro, accetterei con molto piacere.

Tra i - numerosi - ringraziamenti Hallo Spank e Il Tulipano Nero. Come mai? Cosa ti lega a questi due cartoni?
Entrambi hanno caratterizzato la mia infanzia e a loro sono legati tantissimi miei ricordi. “Hallo Spank”, in particolare, è ricco di sentimenti: quel cagnolino buffo e dal cuore grande mi ha stregato sin da piccolo. I cartoni animati degli anni ’80 avevano una sensibilità unica, che oggi ritrovo solo nelle storie prodotte dalla Pixar e dalla Dreamworks. Pensa che due anni fa una nota casa editrice ha deciso di pubblicare in dvd entrambe le serie e io chiaramente le ho collezionate.

Cosa vuol dire per te la data 25-04-2005?
Come tutti sappiamo, il 25 aprile ha un’importanza storica per il nostro Paese. Ma in quel giorno del 2005 mi sono definitivamente “liberato” di tutto ciò che mi legava a una relazione passata e finalmente mi sono sentito pronto per andare avanti.


Andrea Conti