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A Jazz Meeting Franco D'Andrea

Tgcom incontra il grande jazzista

Grande successo per l'edizione 2009 di "Bergamo Jazz" durante la quale grandi nomi del panorama internazionale come Jan Garbarek con la Hilliard Ensemble, il trombettista Nils Petter Molvaer, il percussionista Manu Katch, si sono alternati a "big" di casa nostra come Giorgio Gaslini, Gianluigi Trovesi e Franco D'Andrea.

Proprio quest'ultimo con un concerto del suo "New Quartet", uno in piano solo ed un documentario sulla sua attività musicale presentato nel corso del Festival, è stato uno dei grandi protagonisti dell'evento che ha visto quest'anno per la prima volta il trombettista Paolo Fresu in qualità di direttore artistico.

Franco D'Andrea ospite questa settimana a "Jazz Meeting" ci ha parlato in termini entusiasti della sua esperienza a Bergamo... "Sono stati molto simpatici con me -, ha detto Franco, dedicandoci un "focus" nell'edizione di quest'anno -, è stata un sensazione piacevole quella di proporre al pubblico tutto questo materiale e di essermi esibito sia con il quartetto, che in "piano solo". Devo dire che personalmente sono contento in entrambe le situazioni, amo suonare con altri musicisti, perché il jazz nacque con lo spirito della comunicazione; amo quindi l'idea di gruppo, dove posso decidere in quali acque navigare. Quello del piano solo invece un altro aspetto, completamente diverso, dove divento io stesso una sorta di orchestra; generalmente in "piano solo" faccio le cose che far successivamente con gli altri progetti. Il piano è una sorta di "laboratorio", con il quale cerco di fare anche un doveroso omaggio ai grandi come Armstrong, come Monk e dove affiorano sempre in ogni situazione dei ricordi di questi grandi musicisti".

Anche quello con il quartetto stato un concerto di alto livello...
Il sassofonista Andrea "Ayace" Ayassot, il contrabbassista Aldo Mella e il batterista Zeno de Rossi sono musicisti formidabili; giovani e quindi di grande capacità tecnica che conoscono bene in linguaggio, siamo insieme da dodici anni abbiamo fatto molte cose insieme e possiamo giocare con la musica, pescare nel nostro repertorio molto vasto; di volta in volta nei concerti ci piace estrarre una carta sempre diversa da un mazzo coperto; io "capto" dei segnali dai miei musicisti sulle cose da fare e possiamo anche suonare tre o quattro brani o anche un solo brano all'insegna dell'improvvisazione, quindi il concerto sempre diverso ogni sera.

Dopo Bergamo cosa accadrà...
Andiamo avanti con il quartetto a produrre sempre nuova musica e stiamo preparando un nuovo disco anche se "The Siena Concert" uscito per la Blue Note, ci ha pienamente soddisfatti, molti dei brani sono stati quelli che abbiamo suonato a Bergamo. Al momento invece non sento il bisogno di fare qualcosa in "piano solo", dal momento che negli anni ho prodotto tantissimo anche da questo punto di vista.

Giancarlo Bastianelli