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Irene Fornaciari, amore al sole

Presenta a Tgcom "Vintage Baby"

Ci ha provato per tanti anni ed è stata sempre rimbalzata.

Ma Irene Fornaciari alla vigilia della sua partecipazione a Sanremo con la ballad rock "Spiove il sole" non porta rancore a Pippo Baudo: "Evidentemente non ero ancora pronta". Il brano è una struggente canzone d'amore sulla crisi tra due ragazzi ma la cantante, che pubblica il 20 febbraio il suo secondo disco "Vintage Baby", è innamorata, convive con il suo ragazzo a Genova...

Il tuo ragazzo è geloso del modello con cui hai girato il video diretto da Gaetano Morbioli?
Ma è solo lavoro! Lo sa... (ride, ndr) Non è mica colpa mia se sono circondata da ragazzi affascinanti.

E' un caso che tu sia entrata nel cast di Sanremo proprio quando Baudo non c'è?
Non saprei dirlo. Forse la prima volta non ero pronta, forse non ero piaciuta alla Commissione. Nel frattempo ho pubblicato l'album 'Vertigini in fiore' nel 2007 e fatto tanta gavetta. Ho aperto i concerti di Ligabue e Alex Britti. Ma l'emozione ora c'è e la sento. Anche mio padre Zucchero lo era quando ha cantato a Sanremo.

Per nulla toccata dalle polemiche sulla presenza dei 'figli di...' nel Girone Giovani?
E' vero sia io che Chiara Canzian siamo figlie di papà illustri. E mi metto anche nei panni di un giovane autore che appena ha visto il nostro nome tra i partecipanti avrà avuto qualche dubbio. Lo capisco e anche io magari avrei detto le stesse cose. Però penso anche che se si ha talento si va avanti, in caso contrario la carriera è finita. E poi mi è capitata una stupenda occasione. Che dovevo fare? Rifiutare?

Tuo padre ti ha aiutata in questo album?
Sì, almeno in tre canzoni e mi ha dato una mano per qualche arrangiamento. Certo avevo Zucchero a casa! Non potevo non fare a meno di lui.

"Vintage Baby" ha delle forti sonorità che si riallacciano alla tradizione della Motown che ha visto nascere artisti come Diana Ross e Michael Jackson. Una sfida pericolosa per l'Italia visto che il genere soul non attecchisce, discograficamente parlando...
Lo ammetto è una scommessa abbastanza forte quella che abbiamo voluto fare con questo album. La scrittura è moderna ma adattare la voce a suoni soul, nel vero senso del termine, è stata una cosa difficilissima ma speriamo di esserci riusciti.

A Sanremo qualcuno canta l'amore a tre, relazioni con differenze d'età, amori bisessuali, gay. Tu presenti una classica canzone d'amore. Scelta controcorrente?
Non mi occupo di temi sociali né tantomeno di temi scabrosi. Ho voluto portare un testo semplice e forte allo stesso tempo. E sulla polemica attorno a Povia, io parlo dei gay come fosse una cosa normale. Ho diversi amici gay e hanno sempre una marcia in più perché sensibili.

Aspettative?
A papà non andò benissimo, poi visto il successo che ha avuto spero di arrivare ultima! (ride, ndr)


Andrea Conti