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Matematica+note, equazione di Ferro

Il cantautore a Tgcom su "Alla mia età"

A due anni di distanza da "Nessuno è solo" Tiziano Ferro torna con "Alla mia età".

Virata verso l'r&b dal sound Usa ("Per un po' sparirò", "Indietro") con qualche guizzo anni 80 ("La traversata dell'estate"), anche se non manca la melodia italiana ("Il regalo più grande"). Il cantautore si è tolto lo sfizio di collaborare con Battiato e Fossati e pensa al prossimo: "Riprendere le lezioni di matematica. I numeri mi terrorizzano e affascinano".

In "Alla mia età" alcuni brani riprendono sonorità di "Rosso relativo". Cos'è successo?
Erano anni che i miei fan mi chiedevano di far qualche canzone r&b e io rispondevo tristemente, ma altrettanto sinceramente, 'Quando mi viene l'ispirazione lo farò'. Sono sempre stato al servizio delle mie canzoni e non ho forzato i tempi. E poi negli ultimi anni c'è stato poco che mi avesse stimoltato ad avvicinarmi al mondo dell'r&b.

Perchè?
Forse per i cambiamenti che ci sono stati nella mia vita. Per i dischi che ho ascoltato. Non è stata una cosa voluta ma spontanea. Un processo gioioso e sono molto felice di poter cantare quel genere di musica che è il mio preferito anche se, ad esempio, a me piace il rock pur non avendolo mai cantato.

C'è anche un riferimento agli anni 80 nel brano "La traversata dell'estate".
E pensa che questa canzone è nata dopo aver visto il concerto di Morrissey qui in Italia. Mi ha affascinato quel suo modo di cantare gutturale e anche l'idea di riprodurre con un brano mio intervalli di note mai proposte. Anche se poi mi ha anche influenzato per la costruzione di questo brano il mondo di Battiato che ha pure cantato con me...

Ne "Il tempo stesso". Come hai incontrato Franco Battiato?
L'incontro è avvenuto in una città spagnola, dove mi trovavo per fare un master di sei mesi in Specializzazione del linguaggio della comunicazione spagnola. Ogni tanto faccio ste cose... (ride, ndr) Un giorno ho visto che faceva un concerto lì e ci siamo conosciuti dietro le quinte. Anzitutto mi ha detto di dargli del tu, nonostante per rispetto gli dessi del lei. Mi ha stupito per la sua simpatia e la capacità di approcciarsi alla musica con una sensibilità importante e universale.

In una nostra intervista Fossati, che ha collaborato con te in "Indietro", ti ha definito "un artista completissimo"...
Lui è molto simpatico e anche tenero. Mi ha visto in televisione mentre era con la sua compagna in vacanza a Cuba. Mi trovavo per interviste in quelle zone. Quando mi ha conosciuto ha esclamato: 'E' stupefacente come un artista italiano come te possa essere in giro per il mondo in così breve tempo'. In effetti in quel periodo viaggiavo molto. Un giorno ero in Messico e il giorno dopo in Argentina. Però c'è una cosa che vorrei aggiungere...

Cosa?
Nei ringraziamenti ho voluto dire che ha 'letteralmente' salvato una canzone perché non riuscivo a sviluppare il testo e lui mi ha aiutato. Ho dovuto litigare amorevolmente sia con Battiato che con Fossati per fargli riconoscere i diritti d'autore. Ma loro dicevano sempre che avevano fatto poco. E' stupefacente la loro umiltà, se penso ad altri personaggi meno importanti con cui ho lavorato e quanti mi hanno fatto 'faticare'...

Nel nuovo album di Fiorella Mannoia, "Il movimento del dare", c'è anche una canzone scritta da te. E' un regalo?
"Il re di chi ama troppo" era nel mio disco e ho voluto regalarglielo. Se si ha la responsabilità di collaborare con artisti di questo calibro non puoi dare del materiale secondario. Se lo facessi, mi sentirei in colpa. L'ho fatto anche nel disco di Giusy Ferreri.

Era la prima volta che incontravi Fiorella?
A dir la verità no. Dopo un suo concerto a Latina con i miei amici e i suoi siamo andati in un'osteria e ci siamo divertiti fino a tarda notte. Lei è bella, simpatica, tenera e di una scioltezza incredibile. Questi personaggi hanno il dono della 'normalità'.

A proposito di queste collaborazioni eccellenti però tu hai detto "è meglio non conoscere mai i propri miti"...
Sarà per la mia troppa sensibilità, ma credo dipenda dal meccanismo di troppo amore che fa paura quando mi affeziono davvero a una persona. E la voglia di respingere l'oggetto del mio affetto dipende dalla paura dell'illusione. Lo riconosco, è un meccanismo che è più forte di me.

E' per questo che hai dichiarato: "La cosa che più mi manca quando solo solo è poter indiscriminatamente contare su qualcuno"?
Allontanare e allontanarmi sono conseguenza del fatto che ho difficoltà a metter e in gioco una quantità così importante di amore ed è per questo che si preferisce rimandare e rimanere in solitudine. Ma non vuol dire che uno non voglia l'amore. Ma devo ancora lavorare su me stesso per questa cosa.

Sei cambiato molto da quando ragazzino ti sei classificato terzo a un concorso di karaoke, vincendo un autoradio?
I cambiamenti credo siano tipici delle persone che hanno cervello e un cuore. Quando mi dicono 'Tiziano non cambiare mai!' mi sembra un anatema. E' giusto essere sensibili alle sollecitazioni esteriori, altrimenti sai che noia! Fondamentalmente quello che non ho mai cambiato sono i valori di riferimento solidi come famiglia, amici e il lavoro.

Che domanda non vorresti ti facessero i giornalisti?
Non sopporto la domanda 'Ma ti sei sentito sotto pressione?' perché l'idea di cosa ci sarà nel prossimo disco non è determinata da questioni di aspettative ma dalla curiosità, dalla gioia, lo stimolo e dall'idea del 'chissà che mi inventerò stavolta'?

C'è uno sfizio che ancora ti vuoi togliere?
In questo disco me ne sono tolti molti. Forse uno ancora c'è...

Quale?
Mi sono svegliato stamattina con la voglia di riprendere a studiare matematica e in particolare le analisi.

Ti affascinano i numeri?
Mi affascinano e mi terrorizzano dai tempi in cui studiavo ingegneria. Provavo una sorta di rispetto e timore nei confronti anche di quelli che erano più bravi di me. Risolvere un integrale riassume sia la paura di prendere il brutto vuoto che i limiti che si ha nei confronti degli altri che invece riescono a trovare la soluzione matematica.

Hai bisogno della razionalità?
E' inevitabile per uno come me che sono del segno dei Pesci: razionale ma anche sensibilissimo.

Andrea Conti