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Pooh:"Cacciate la noia con il rock"

La band a Tgcom presenta il nuovo cd

Non è un cd di cover perché "abbiamo riarrangiato i brani come fossero nostri da Che colpa abbiamo noi a 29 settembre", non è "un'operazione nostalgia".

I Pooh tornano con "Beat ReGeneration" con le hit di band ("che non ci sono più") degli anni '60 e consigliano ai ragazzi: "Cacciate la noia con il rock". Un emozionato Dodi Battaglia confessa a Tgcom: "Mio figlio Daniele sarà a Sanremo con un brano bellissimo, gli sarò vicino dietro le quinte".

"E' stato il lavoro più lungo che abbiamo fatto - ci dicono i Pooh -. Abbiamo passato tre mesi a suonare e l'idea di fare questo disco risale a un anno e mezzo fa. All'inizio abbiamo selezionato ben cento brani, poi la decisione di puntare sui gruppi che non ci sono più e la cerchia si è ristretta".

“Beat ReGeneration” contiene dodici canzoni storiche riarrangiate e interpretate in chiave moderna: “È la pioggia che va” (Rokes), “La casa del sole” (Bisonti), “Pugni chiusi” (I Ribelli), “Che colpa abbiamo noi” (Rokes), “Un ragazzo di strada” (Corvi), “Eppur mi son scordato di te” (Formula 3), “29 settembre” (Equipe 84), “Mi si spezza il cuor” (Sorrows), “Nel cuore e nell’anima” (Equipe 84), “Per vivere insieme” (I Quelli), “Così ti amo” (Califfi), “Gioco di Bimba” (Le Orme). Il “Beat ReGeneration – tour 2008” dei Pooh partirà il 29 marzo dal palasport di Mantova e toccherà le principali città italiane

Perché un album omaggio alla musica degli anni '60?
Abbiamo vissuto quel periodo prima da fan e poi da protagonisti. Eravamo uno di quei gruppetti che facevano musica nelle cantine... E poi le canzoni che abbiamo scelto danno un senso a quello che abbiamo fatto in quarant'anni e passa di carriera. Non è un'operazione nostalgia.

Non manca Lucio Battisti in ben due canzoni "Eppur mi son scordato di te" e "29 settembre"...
Ci è scappato e non potevamo farne a meno. Di Lucio amiamo tantissime canzoni e alla fine abbiamo scelto proprio quelle due. Eppur mi son scordato di te era stato portato al successo anche dalla Formula 3 mentre 29 settembre dall'Equipe 84.

Guardando indietro agli anni '60, qual è la prima cosa che vi viene in mente?
La scoperta della gioventù. Sino ad allora la musica era ferma al Quartetto Cetra, Nilla Pizzi e il massimo della trasgressione era Fred Buscaglione. Poi sono arrivati gli americani e hanno rivoluzionato tutto. Dal punto di vista sociale il giovane non era più il 'piccolo uomo' che doveva formare una famiglia, ma cominciava a dare libero sfogo alla sua creatività e fantasia. Insomma i ragazzi cominciavano ad avere la 'pretesa di esistere'.

Sono molto diversi i ragazzi di oggi?
Tutto quello che ci circonda è indirizzato ai giovani. I telefonini, l'iPod e molte altre cose. I ragazzi di oggi giocano un ruolo importantissimo nella società ma sono caratterizzati dalla noia e per loro tutto è dovuto. Noi invece avevamo sogni lunghi, aspettative e progetti.

C'è una speranza per il futuro?
Ora come ora c'è ben poco da sperare, ma siamo convinti di sì, le cose cambieranno. Siamo quasi ad una svolta.

A ottobre i Matia Bazar hanno pubblicato “One1 two2 three3 four4” in cui omaggiano i successi di alcune band italiane. Loro hanno detto che non avete preso bene quest'operazione discografica. Cosa rispondete?
Che si sono creati da soli la polemica. In verità quando abbiamo saputo che stavano incidendo quel disco li abbiamo contattati perchè volevamo fare un controllo incrociato per la scelta dei brani. Per evitare 'doppioni' ed ascoltare eventualmente come avevano lavorato. Ma ci hanno risposto che le canzoni erano 'chiuse e che il disco era finito'. Questo è tutto.

Roby Facchinetti. Lei lo scorso anno ha partecipato a Sanremo con suo figlio, cosa consiglia a Daniele Battaglia visto che quest'anno è in gara a Festival?
Di ascoltare i consigli di suo padre Dodi che ha alle spalle anni di esperienza e di successi.

E lei Dodi sarà con Daniele a incoraggiarlo?
Solo da martedì. Ma è giovane è giusto che faccia le sue esperienze. So che è terrorizzato ma è normale anche noi quando ci siamo andati e abbiamo vinto con Uomini soli nel 1990 eravamo molto impauriti. Il brano di mio figlio "Voce nel vento" è bellissimo e non l'ho scritto io. Inizia in modo molto intimista in un crescendo fino all'esplosione finale. Se la interpreta bene, oltre a cantarla bene, potrebbe farcela.

Andrea Conti