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Che imbarazzo amare un'adolescente!

Bova su "Scusa ma ti chiamo amore"

Doveva essere una commedia e invece ha suscitato un bel po' di polemiche.

Il film "Scusa, ma ti chiamo amore" di Federico Moccia, racconta la storia sentimentale tra un uomo di 37 anni (Raoul Bova) e una donna di 17 (Michela Quattrociocche) ma per qualcuno è un richiamo alla Lolita di Nabokov. Bova ne rivendica l'innocenza, ma ammette: "Ero imbarazzato: avevo tra le braccia una ragazza con la metà dei miei anni. E lo era anche lei".

Il film, opera terza di Moccia dopo "3 Metri sopra il cielo" e "Ho voglia di te", ha scatenato una piccola polemica al liceo Giulio Cesare di Roma, dove è stato in parte girato, e dove è stato proiettato agli alunni. Il motivo? Racconta la storia d'amore tra la diciassettenne Michela Quattrociocche e il trentasettenne Raoul Bova, e da alcuni è giudicato diseducativo per gli studenti. ''Lo trovo un film pulito, sono sorpreso per questa eccessiva attenzione moralistica. E' una storia pulita, bella e romantica - ha commentato però Bova, presente all'incontro.

"E' solo una bella e sincera storia d'amore, che parte dalla reticenza dell'uomo quasi quarantenne di lasciarsi andare e di abbandonarsi ai sentimenti per una ragazzina non ancora maggiorenne. Ma non si tratta di un uomo laido e schifoso che si approfitta di una bimba ingenua".

Nella vita dell'attore però, situazione del genere, non sono mai capitate. "Ho una situazione familiare stabile, molto diversa. - spiega Bova - Ma sono tanti gli uomini di mezza età che si innamorano delle ragazzine. Quello di cui parla il film è un fenomeno sociale che riguarda tanti uomini che non hanno certezze emotive, e io non li giudico".

Perplesso di fronte alle polemiche anche Moccia, convinto di aver raccontato semplicemente una storia d'amore tra un uomo e una donna."Credo di averlo fatto in maniera piacevole e pulita e ho scelto i due protagonisti perché li ho visti affiatati e mi hanno dato subito la sensazione di poter rappresentare questa mia idea".