FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Jazz meeting con Claudio Fasoli

Il sassofonista ospite di Tgcom

Jazz Meeting ha il piacere di ospitare Claudio Fasoli, sassofonista e compositore tra i nomi di punta del panorama italiano ed europeo.

Nato a Venezia ma milanese d'adozione, Fasoli si formò musicalmente mediante un lungo apprendistato che però non gli impedì di esibirsi in concerto già durante il periodo universitario, non ancora ventenne.

La popolarità gli giunse quando iniziò a far parte del "Perigeo" negli anni 70, assieme a Franco D'Andrea e Giovanni Tommaso: vennero realizzati molti dischi per la RCA, tuttora assai ricercati dai collezionisti Nel 1978, scioltosi il gruppo, Fasoli iniziò a dedicarsi come leader alla messa a punto di progetti in un ambito più propriamente jazzistico e acustico, soprattutto in trii e quartetti. Dagli anni 80 iniziò a collaborare sempre più assiduamente con musicisti della scena internazionale come Henri Texier, Lee Konitz, Aldo Romano, Ken Wheeler, Palle Danielsson, Tony Oxley, Dave Holland e molti altri. Fasoli è responsabile dei Corsi di Sax Tenore e Soprano e di Tecniche dell' Improvvisazione presso i Seminari Internazionali di Jazz a Siena dalla fondazione (1978). Ha fondato i Corsi di Saxofono presso la Civica Scuola di Musica Jazz del Comune di Milano. E' Direttore Artistico del Festival di Padova (2003).

Cosa ricordi del periodo del Perigeo, che ti servì a gettare le basi della tua carriera?
Dietro il Perigeo, c'erano stimoli che provenivano da oltreoceano con il Davis di “Bitches Brew”, ma anche da nomi come Weather Report e Mahavishnu Orchestra; c’era questa inclinazione a sfruttare le opportunità che gli strumenti elettrici potevano offrire, una “miniera” già conosciuta nell’ambito del rock non altrettanto in quello jazzistico, abbiamo voluto quindi “sporcarci le mani” con queste sonorità che la critica internazionale non accolse bene almeno in un primo momento. Solo molti anni dopo è stata accettata dai critici più ortodossi e oggi, senza nessuna modestia, possiamo dire che i dischi del Perigeo risultano tutt'altro che datati ma molto freschi e a volte sorprendenti.

Il “seme” musicale del Perigeo è presente nella tua musica anche oggi dal momento che non hai mai smesso di sperimentare…
E’ esattamente quello che faccio; debbo dire che la voglia di ricercare coincide con quella dei musicisti che ho sempre stimato e con i quali ho collaborato come: Lee Konitz Paul Motian e Kenny Wheeler; se un musicista abdica questo desiderio di innovazIone, secondo me abdica al motivo stesso per il quale fa questo lavoro: se io non cercassi in continuazione nuovi orizzonti espressivi, mi sentirei defraudato e non riuscirei a suonare.

Il tuo nuovo album è uscito recentemente nei negozi. Quale riscontro hai avuto?
Nel mio nuovo disco "Promenade" mi sono servito di un quartetto che ho voluto chiamare “Claudio Fasoli Emerlald Quartet” con Mario Zara al piano, Yori Golubev al contrabbasso e Marco Zanoli alla batteria ho scoperto questi musicisti in un locale di Milano e mi hanno colpito con le loro qualità e le capacità; è il primo disco ufficiale con questo quartetto nell’album hanno trovato collocazione le mie composizioni degli ultimi anni che potrei sintetizzare così: il massimo di silenzio e il minimo di note. Il titolo "Promenade" fa riferimento ad un brano del disco in sei ottavi dalla linea melodica molto cantabile i brani poi sono vari e con diversi temi espressivi 

Il 3 novembre sarai a Siena per i trent’anni di Siena Jazz. Da cosa nasce il legame con il festival?
Sono stato uno dei fondatori di "Siena Jazz" e devo dire che trent'anni sono passati in maniera molto piacevole; tutto è nato dalla passione di Franco Caroni che ha fatto diventare questo evento una manifestazione di grande prestigio. Il 2 novembre suonerò in concerto con Lee Konitz e insieme al musicista ci sarà anche al piano Paolo Birro musicista di grande levatura, poi Ares Tavolazzi al basso e Mario Beggio alla batteria; con Konitz che sarà ospite con un repertorio che sarà quello di "Enfant Eyes” il mio disco pubblicato la primavera scorsa da “Philology”; interpreteremo brani di Whaine Shorter, la serata sarà integrata anche da nostre composizioni.

Giancarlo Bastianelli