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Bellucci bionda e con un "amor fou"

A Roma il 18 con "Le deuxieme souffle"

Gli uomini preferiscono le bionde.

E se lo dice una mora doc come Monica Bellucci c'è da crederci. L'attrice sarà la platinata Manouche, nel film "Le deuxieme souffle", remake del noir del '66 di Jean-Pierre Melville. E assicura: "L'impatto dell'essermi fatta bionda è sorprendente. Gli uomini, anche senza riconoscermi, mi guardavano da dietro solo per i miei capelli che li attraevano". Il film aprirà la festa di Roma, il 18 ottobre.

In "Le deuxieme souffle" Gu, noto e pericoloso gangster condannato all'ergastolo, evade di prigione, e vuole fuggire all'estero con Monouche (Monica Bellucci), la donna che ama. Vittima di una acchinazione organizzata dalla polizia, Gu passa per un traditore agli occhi dei suoi complici e per tener alto il suo onore si farà carico dei rischi.

''Sono io che ho avuto l'idea di trasformarmi in bionda - spiega Monica a "Elle" che l'ha ritratta nel primo servizio fotografico con la nuova capigliatura. - Le deuxieme souffle è una storia molto francese che si sviluppa alla fine degli anni '50, inizio anni '60. In quest'epoca le donne avevano curve abbondanti e capelli biondi. Attrici come Deneuve e Bardot mi hanno ispirato''.

''Facendomi bionda ho tenuto le radici scure perché' Manouche viene dalla strada, non è una vera borghese, si diverte a giocare con i codici sociali e con quelli della femminilità... Mi ero innamorata di questo mio essere bionda, ma non ero io, ed è durato il tempo di un film!".

Il personaggio di Manouche assomiglia molto a Monica, per la carica di sensualità e per certe passioni frivole, come i tacchi a spillo da cui Manouche non si separa mai e che la Bellucci ''adora'', sono la sua ''seconda natura'', e lo chignon, che ''è ancora più sensuale dei capelli sciolti, rappresenta il rigore''.

''Mi piace giocare con il mio look, lo cambio spesso, mi diverte, mi sento libera dalla mia immagine - continua l'attrice. - La bellezza è banale, se non ci si fa nulla diventa noiosa. Non mi sento in colpa di essere bella. Non c'è bisogno di diventare brutte per dimostrare di saper recitare, rifiuto questa morale assurda''.

Manouche ama in modo passionale, non ha figli e cambia spesso uomo e anche luogo. E' fragile e ha spesso paura.  ''Manouche piange sempre, vive in un mondo violento, è continuamente in pericolo'', spiega Bellucci, mentre "da quando è nata mia figlia, io ho meno paura delle mie emozioni''. Quando si diventa madri ''la seduzione cambia'', secondo l'attrice, e ''non si è più nella stessa urgenza, nello stesso bisogno di riconoscimento. C'è qualcun'altro nella tua vita che è più importante di te''.

Quanto agli uomini, ''credo che ci si innamori di un uomo per la sua forza e che poi lo si continui ad amare per le sue fragilità. L'atto d'amore è un atto di fiducia'' ha detto Monica. Anche lei come Manouche che ha sempre bisogno di un uomo al suo fianco? Ebbene sì. "Anch'io non ho mai vissuto un periodo della mia vita senza amore da 14 anni!''.