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"Comunista manesco...al cinema"

Scamarcio al Tgcom sul nuovo film

Osannato dalle ragazze, sulla cresta dell'onda dopo successo di Ho voglia di te e richiestissimo dai registi, il "fenomeno" Riccardo Scamarcio ci ha parlato alla presentazione del film di Lucchetti Mio fratello è figlio unico.

Scamarcio è Manrico, un comunista manesco. "Le botte? Fanno parte della crescita", dice. Confessa di essere "spendaccione", amare "il caviale" e sull'attenzione dei media, "mi ritrovo a subire delle violenze".

"Mio fratello è figlio unico" racconta la storia di Accio (Elio Germano), scontroso e attaccabrighe, un istintivo col cuore in gola che vive ogni battaglia come una guerra. Suo fratello Manrico (Riccardo Scamarcio) è bello, carismatico, amato da tutti, ma altrettanto pericoloso... Nella provincia italiana degli anni ’60 e ’70, i due giovani corrono su opposti fronti politici, amano la stessa donna e attraversano, in un confronto senza fine, una stagione fatta di fughe, di ritorni, di botte e di grandi passioni.

Placido la vuole nel suo nuovo film Cari compagni, ambientato anche questo nel '68...
Ci siamo già incontrati e ne abbiamo parlato. Lui per adesso lo sta scrivendo ma spero proprio possa dare il ruolo da protagonista a me.

Lei si sarebbe comportanto nel '68 come Manrico?
In buona parte sì, anche se per molte altre cose sono più un 'razionale' come Accio. Ma in adolescenza non ho mai avuto quella sfrontatezza che ha il mio personaggio, sempre con un sorriso in bocca beffardo.

Era così bravo ad aizzare le folle come il suo protagonista?
Ho fatto il rappresentante d'Istituto. E mi riusciva facile in effetti avere un certo carattere. Mi ricordo quando ho fatto cacciare il Preside dall'Assemblea. Uno scotto che ho pagato, nel senso che ho poi dovuto sostenere l'esame di maturità da privatista.

Manrico combatte contro le ingiustizie della società capitalista. Quali sono secondo lei le ingiustizie di oggi?
Vedo che ultimamente i ricchi sono più ricchi e i poveri diventano più poveri. Noto che spesso gli alberghi a cinque stelle sono sempre pienissimi, mentre quelli a due e tre sono quasi vuoti. Questo è indice di un qualcosa che è accaduto in questi ultimi anni. Attualmente mi sento molto in pericolo.

Nel film c'è il contrasto tra fascisti e comunisti anche con scene di violenza molto forti...
Le botte fanno parte della crescita e della formazione di un uomo. Ricordo che frequentavo l'oratorio del mio paese da ragazzino. Ben duecento bambini giocavano nello stesso campo di calcio a squadre di cinquanta elementi. Vi lascio immaginare cosa accadeva su quel campetto... Mi ritengo fortunato, sono cresciuto in una generazione in cui si passavano i pomeriggi sulle strade sotto il sole.

Lei è una persona riservata, cosa ne pensa del caso Vallettopoli e dintorni?
Sono allibito per tutto quello che leggo e sento in giro. Ma se tutto questo fosse vero penso che chi ha fatto sciacallaggio debba pagare duramente con pene severe. Ma bisognerebbe interrogarsi su quanto la stampa si stia trasformando, assumendo un aspetto violento. Anche io mi sono ritrovato a subire delle violenze...

Si riferisce alla lettera del suo avvocato che smentiva la notizia circolata della gravidanza della sua compagna Valeria Golino?
Non vorrei parlare di questa storia. Ma riflettiamo sul fatto che ormai c'è una commistione di genere tra cronaca, gossip e politica. C'è il capitalismo anche nell'informazione evidentemente.

Le fan di Ho voglia di te apprezzeranno in Mio fratello è figlio unico?
Spero che mi vengano a vedere. E' un film diverso e anche i personaggi che ho interpretato sono differenti. Questa pellicola fa riflettere ed emozionare. Fa vedere uno spaccato della società italiana di quegli anni e c'è un po' di tutto.

Alla fine dell'intervista Scamarcio si scusa e si accende una sigaretta in un posto vietato. 'E' veramente riprovevole vedere fumare le persone nei luoghi in cui non si potrebbe a Milano', dice ironicamente. Alla fine esclama (per scusarsi) 'Suvvia siamo uomini'. Bello e dannato.

Andrea Conti