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Gerini: "Un film e poi la musica"

Diretta da compagno in Nero bifamiliare

Claudia Gerini torna con "Nero bifamiliare", una commedia noir al cinema da venerdì 13, in cui l'attrice è diretta dal compagno Federico Zampaglione (cantante dei Tiromancino), al suo esordio alla regia.

Gerini è anche protagonista del videoclip "L'alba di domani" e ha scritto e cantato una canzone del film. "Approfitterò di Federico per lanciarmi nella musica" dice a Tgcom. Poi sull'essere compagni di vita e di set i due aggiungono...

Nero Bifamiliare è una commedia sui vizi, le ossessioni e le debolezze di una società iperattiva e truffaldina. Marina (Claudia Gerini) e Vittorio (Luca Lionello) vogliono dare una svolta alla loro vita comprando una villetta bi-familiare in un elegante comprensorio, Valle Serena. I problemi cominciano quando una misteriosa coppia di vicini di casa (stranieri!) minaccia il loro idillio.

Come è nata l'idea del film?
Zampaglione: "Sono un appassionato di cinema fin da bambino. In passato ho cercato di mettere a frutto la mia passione realizzando alcuni videoclip, come quello di Diabolik che accompagnava "Amore impossibile" sul cui set ho conosciuto Claudia. Poi mi è venuta l'idea del lungometraggio. L'ho raccontata a Claudia e lei mi ha incoraggiato e spronato ad andare avanti".

Quali sono i tuoi generi preferiti?
Zampaglione: "Amo i film gialli o noir e la commedia italiana anni Settanta. "Nero Bifamiliare" è una contaminazione di tutti questi generi, con citazioni abbastanza trasparenti da Dario Argento a Sergio Leone".

Sei più musicista, regista o sceneggiatore?
Zampaglione:
 "In questo caso ho dovuto stare lontano dai concerti per 7-8 mesi; volevo dedicarmi completamente alla sceneggiatura e alla regia del film".

C'è un fatto di cronaca specifico che ha ispirato la vicenda?
Zampaglione: "I fatti di Erba sono accaduti molto dopo che il concept era stato messo giù. Mi sono ispirato a episodi accaduti a persone che vedevo di persona, nel mondo delle piccole assicurazioni, alla truffe di cui sono stato testimone io stesso".

Perché avete deciso di trattare proprio il problema del contrasto coi vicini?
Gerini: "Ci sembrava un argomento pregnante da trattare in questo momento storico e in una società abituata a diffidare del prossimo, specialmente se è diverso. Il tutto in chiave anti-realistica e veicolando un messaggio positivo. Alla fine si voleva offrire una speranza di redenzione e di salvezza".

La vena ironica da chi dei due viene?
Zampaglione: "Coi Tiromancio ho lavorato molto con i sentimenti, ma dentro di me c'è sempre stato un lato beffardo e ironico".

Per il film Claudia ha scritto e cantato "Nina de luna"...
Gerini: "Sulle note di Nina de luna, io faccio uno strip. Volevamo creare una scena erotica, ma che restasse in ambito familiare. Siccome parlo lo spagnolo, Federico mi ha detto: 'Scrivi tu la canzone'. Così mi sono cimentata, ispirandomi alle poesie di Neruda.

Dobbiamo aspettarci un tuo debutto in musica?
Gerini: "Io flirto con la musica da tempo e credo che dopo tanti tentativi sia il caso di quagliare. Ogni volta che vedo un microfono mi tuffo e canto. Da bambina volevo essere Madonna, non un'attrice. Siccome ho Federico accanto a me, è probabile che insieme ci dedicheremo al mio lato musicale".

Che regista è stato Zampaglione?
Gerini: "Molto professionale. Ha avuto con me lo stesso rapporto diretto che aveva con gli altri attori.

E che attrice è stata Claudia?
Zampaglione:
"Molto concentrata. All'inizio eravamo preoccupati all'idea di stare vicini tutto il giorno, ma è finita che ci siamo visti meno del solito. Quando io arrivavo lei aveva finito o viceversa".

E' mai stato geloso di Claudia sul set?
Zampaglione: "Nella storia Marina è una moglie innamorata di Vittorio. Se avessi dimostrato qualche minima gelosia la coppia sarebbe sembrata ingessata. La verità è che era più gelosa lei di me..."

Un pregio e un difetto di essere diretta dal proprio compagno
Gerini: "La cosa bella è che il tuo compagno sa tirare fuori il meglio di te; quella negativa è che a volte capita di trascinare sul set le incomprensioni e le beghe di coppia, anche se non si dovrebbe"

Quale la canzone che più rappresenta il film?
Zampaglione: "Sono due, entrambe scritte con mio padre Domenico. "L'alba di domani" e "Poveri uomini" che parla proprio dello scontro dell'uomo medio con la difficoltà della vita. Ma ogni pezzo rappresenta qualcosa di speciale, una sfumatura diversa della realtà. Li scrivevo di notte, durante la realizzazione del film, e di giorno le portavo sul set. La musica mi ha sempre acchiappato per i capelli, anche nei momenti più terribili della mia vita. Per me è come un angelo custode".

Antonella Zugna