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Jazz meeting con Franco D'Andrea

Il grande pianista a Tgcom

Si è conclusa con un bilancio nettamente positivo a Milano "Silent Movie Nights", iniziativa nata da una brillante intuizione di Emilio Sioli.

La manifestazione ha permesso di unire le immagini dei film dei grandi nomi del cinema muto americano: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Loyd a grandi pianisti dal jazz Italiano. Giorgio Gaslini, Franco D'Andrea, Enrico Intra, Michele di Toro e Claudio Angeleri, hanno sottolineato con il piano le immagini che scorrevano sullo schermo del cinema "Gnomo" di Milano. Noi abbiamo incontrato Franco D'Andrea che ha suonato sulle immagini di "Safety Last" lungometraggio di Harold Loyd, davanti ad un ampio pubblico di appassionati.

Franco D'Andrea incomincia a studiare il pianoforte a 17 anni. Nel 1963 fondò con Franco Tonani e Bruno Tommaso il Modern Art Trio. Dal 1972 al 1977 ha suonato con il gruppo jazz-rock del Perigeo. Nel 1978 ha dato vita a un proprio trio con Dodo Goya e Bruno Biriaco, intraprendendo allo stesso tempo concerti per piano solo ed un'intensa attività didattica. Nel 1981 fondò un quartetto con Tino Tracanna, Attilio Zanchi e Gianni Cazzola. Durante la sua carriera Franco D'Andrea ha suonato con: Gato Barbieri, tra l'altro nella memorabile colonna sonora di "Ultimo Tango A Parigi" di Bertolucci, e ancora: Joe Farrell, Dexter Gordon, Lee Konitz, Steve Lacy, Victor Lewis, Dave Liebman, Jean Luc Ponty, Enrico Rava e molti altri.

Maestro il suo amore per il comico Harold Loyd parte da lontano. Da dove esattamente?
Per Loyd si può fare il parallelismo nel jazz con Joe Henderson che rispetto a Sonny Rollins e John Coltrane non aveva nulla di meno, ma semplicemente avendo due "giganti" vicino ha patito la loro concorrenza. Loyd aveva lo svantaggio che pur essendo un formidabile attore, aveva forse un tipo di comicità meno immediata, come quando nel jazz si parla di Oscar Peterson che aveva una tecnica incredibile ma è passato meno alla storia del jazz rispetto ad altri musicisti.

Lei ha avuto l'opportunità di accompagnare con le immagini un film...
E' una cosa che faccio molto raramente ma volentieri come nel caso di Loyd, che io ammiro moltissimo e mi auguro che la mia performance sia servita a fare conoscere di più questo comico. Lui era completo sapeva fare tutto era espressivo, bravo nelle gag anche in quelle acrobatiche, come nel film di questa sera dove scala un edificio, scena che si può vedere anche 200 volte senza stancarsi. 

Il successo di un'iniziativa come "Silent Movie Nights" alla quale lei ha partecipato dimostra che il jazz italiano è in salute. E' d'accordo?
Il jazz è una specie di maratoneta che va avanti senza stancarsi, noi "vecchi" restiamo giovani grazie a questa musica io credo non avrei fatto musicista se non avessi scoperto il jazz, ascoltando a 15 anni il primo disco. Fino a quel momento non amavo eccessivamente la musica avrei potuto fare qualsiasi mestiere.

Cosa accadrà per lei nel 2007 sul fronte discografico?
Uscirà una ristampa di un disco degli anni '70 del "Modern Art trio" il cui master originale era andato disperso e non era stato più trovato, con me c'erano Bruno Tommaso e Franco Tonani. Poi pubblicherò un altro album questa volta con il mio quartetto attuale registrato dal vivo la scorsa estate e sarà un'incisione nella quale, in occasione del decennale della nascita di questa formazione, ci si accorgerà che il quartetto stesso, ha cambiato pelle. Uscirà un altro mio disco nella collana de "L'Espresso" con una formazione denominata "D'Andrea Five" che ha a che fare con il jazz tradizionale, con una sezione di fiati senza basso ma con la batteria che sarà suonata da Zeno de Rossi, poi ci saranno Fabrizio Bosso e Gianluca Petrella, rispettivamente alla tromba e al trombone e Daniele Dagaro al clarinetto, tutte uscite queste previste entro il 2007.

Giancarlo Bastianelli