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Note rinascimentali per Sting

Nel cd Songs from the Labyrinth

Con "Songs from the Labyrinth", album dedicato alla musica del celebre compositore rinascimentale inglese John Dowland (1563-1626), Sting si avventura in un "nuovo" terreno musicale.

"Per me queste sono canzoni pop del 1600, - ha detto l'artista - e così le eseguo; bellissime melodie, testi fantastici e geniale accompagnamento". Il cantautore per la realizzazione del disco si è avvalso dell'aiuto del liutista bosniaco Edin Karamazov.

Sting si è interessato all'opera di Dowland sin dai primi anni Ottanta e quando due anni fa ha avuto in dono un liuto, il suo interesse per questa musica è andato crescendo. "Circa due anni fa il mio chitarrista Dominic Miller mi ha regalato un liuto, uno strumento del 16.mo secolo con un sacco di corde. Rimasi affascinato, e mi sono immerso nella musica per liuto. Ha riacceso un interesse per John Dowland, che avevo da vent'anni. Ha scritto cose fantastiche per liuto. Fu il primo cantautore inglese", ha dichiarato il musicista.

"Questo progetto non doveva essere un album , ma un atto d'amore. Volevamo imparare queste canzoni, ma grazie alla curiosità, io e Edin siamo andati avanti...".

Dowland, nato nel 1563, era considerato alla sua epoca uno dei più grandi musicisti d'Europa. Ma non venne accolto a corte a Londra che nel 1612, grazie a Giacomo I. Il liutista era infatti cattolico, si rifiutava di assistere alle funzioni religiose anglicane, e a differenza di altri artisti dell'epoca non venne a compromesso con la regina protestante. Tuttavia suonò per sovrani e ricchi in tutta Europa. Solo nel 1595 tentò di farsi accettare a corte, prendendo le distanze - nella lettera usata da Sting - dai gesuiti, nemici acerrimi di Elisabetta.