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Siffredi: "Sono schiavo del sesso"

Lʼattore su donne, lavoro e dipendenze

Niente più numeri da circo (sotto le lenzuola), meno sesso e un sogno: diventare un uomo normale e non un sex addict.

Mentre sta per pubbicare la sua autobiografia "Io, Rocco", Siffredi si confessa a Grazia. "Io sono un sex-addict, ma mi sono accettato come sono - dice. - Per fare l'attore porno devi essere uno che ama il sesso a 360 gradi. Io, fin da ragazzino, ogni volta che vedevo o sfioravo una donna avevo un'erezione".

Il mito del cinema porno, che due anni fa si è ritirato dalle scene ed è passato alla regia di film hard, sogna di diventare finalmente un uomo normale "Se non fossi un sex addict non sarei Rocco Siffredi - dice. - Da quando ho smesso di fare l'attore per dedicarmi alla regia mi mancano quei numeri da circo che certo non faccio con mia moglie. Nei primi tempi, quando giravo mi veniva voglia di mollare la cinepresa e buttarmi dentro la scena".

Siffredi è sempre stato uno che amava il sesso a 360 gradi. "Per fare l'attore porno non puoi avere dei limiti legati ai gusti". Eppure anche lui ammette di avere, in fatto di donne, preferenze più romantiche di quanto si possa immaginare: ama gli occhi, i preliminari, il sesso pensato e non solo quello fatto. "Godo solo se vedo la donna godere" spiega.

Nell'intervista, la star del porno parla anche della famiglia, dei figli, e del rapporto con un mestiere, il suo, non sempre facile. "Io mi sono sempre lasciato trasportare dai miei sentimenti, non ho mai avuto paura di andare nella direzione che il mio corpo e la mia testa mi spingevano a seguire. Nel mio lavoro mi sono sentito felice e libero, ma ho sofferto di sensi di colpa: sono nato italiano con la mentalità imposta dalla Chiesa che dice che il sesso va fatto solo per fare figli. Questa mentalità mi è stata imposta così severamente che ho sempre avuto un dubbio", conclude.