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"Un film con Verdone e poi mamma"

I desideri di Barbora Bobulova a Tgcom

Barbora Bobulova (ha vinto un David di Donatello per "Cuore Sacro" di Ozpetek) è nel cast di "Anche libero va bene", opera prima di Kim Rossi Stuart al Festival di Cannes nella sezione "Quinzaine".

"Interpreto una mamma insicura e fragile che sconvolge la vita dei figli", spiega l'attrice. Ma adesso "voglio girare una commedia con Verdone, so cantare, ballare e recitare!". Se la proposta non arrivasse, "farò la mamma".

Cosa le ha colpito del personaggio di Stefania?
Mi innamoro delle persone che ce la mettono tutta nella vita ma che comunque non riescono a sfondare. Sia al cinema che nella vita reale. Non riesco a giudicare Stefania se non ce la fa a far la madre e la colpa spesso è della società stessa. E lei non ha avuto abbastanza appoggio dall'ambiente in cui è cresciuta e ha pagato un prezzo molto alto per colpa di qualcun'altro... E' per questo che appare e scompare dalla vita dei suoi figli.

Viviamo in una società dove tutti devono essere vincenti?
Direi di sì. Ma ogni giorno sentiamo casi di cronaca di giovani ragazze-madri che abbandonano il bambino oppure casi di omicidio. Si tende sempre a condannare chi non è perfetto. Io stessa voglio esser perfetta in alcuni casi. Ho paura di essere condannata e giudicata. Ad esempio, non credo nella politica perché nessuno mostra mai il lato debole e nessuno ammette i propri errori.

Ha paura di essere giudicata sia nel campo privato che professionale?
In privato un po' meno perché sono circondata da persone che mi conoscono e si fidano di me, anche se sbaglio. Nella recitazione è tutto più pesante perché basato solo sulle relazioni professionali e si è molto più egoisti.

In che senso sul set si è egoisti?
Giri un film e a tutti interessa solo quello, il lavoro e non tu come persona e attrice. Si pretende il massimo...Finite le riprese succede anche che nessuno ti chiama più. Diciamo che il set è un "rapporto d'amore temporaneo".

Sarà stata dura allora durante le riprese dell'intenso "Cuore Sacro" di Ozpetek...
E' stato faticosissimo, anche perché ero la protagonista assoluta. Si sono create, a volte, delle tensioni perché era tutto sulle mie spalle e ho vissuto questo ruolo sulla mia pelle...Ci ho messo quasi due anni per scrollarmi di dosso la tensione e la sofferenza di Cuore Sacro.

E' successa la stessa cosa con Kim Rossi Stuart in "Anche libero va bene"?
Kim si è concentrato soprattutto sul rapporto tra il padre e il bambino. Quando sono arrivata sul set ero reduce dalla fatica di Cuore Sacro. E' stata una sovrapposizione di emozioni enormi. Alla fine ero esausta, anche perché questi ruoli difficilmente riesco a "scrollarmeli" di dosso e vorrei riuscire a metterli in un cassetto.

Ha dichiarato "è facile innamorarsi sul set del proprio partner". Conferma?
Assolutamente sì, soprattutto se si crea una certa sintonia.

E' successo anche con Rossi Stuart?
Per fortuna no...Abbiamo avuto poche scene d'amore...

Sarà geloso il suo fidanzato?
No. Lui è un aiuto regista e conosce molto bene l'ambiente.

Ha sempre interpretato ruoli drammatici. Non vorrebbe fare una commedia?
E' il mio desiderio più grande! I miei genitori si sono messi a ridere quando hanno visto i miei primi film drammatici...Perché nella realtà sono spensierata e divertente.

E allora perché i registi la vedono drammatica?
Penso dipenda dal fatto che quando sono arrivata in Italia ero impaurita da tutto, pensavo mi volessero violentare sempre e mi sono 'incupita'. Forse per questo mi hanno dato solo ruoli malinconici e drammatici.

Continuerà su questa strada?
Assolutamente no! Sto rifiutando molti copioni in attesa di una commedia. Per questo vorrei essere diretta da Carlo Verdone. Anzi lancio un appello: so cantare, ballare e recitare. Sono pronta!

E se la proposta del regista romano non arrivasse?
Farei la mamma.

Andrea Conti