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Muccino: "La mia favola con Smith"

E sulla Comencini: Non vincerà lʼOscar

Si intitola "Pursuit of happiness" il nuovo film di Gabriele Muccino che uscirà il 15 dicembre.

Una pellicola dai toni drammatici con protagonisti Will Smith e Thandie Newton. E' la storia di un banchiere che dopo diverse avversità personali riesce a diventare uno dei broker più ricchi d'America. E sugli Oscar il regista ha le idee chiare: "Non vincerà la Comencini. La spunterà il palestinese Paradise Now, che è molto forte, anche tematicamente".

"Paradise Now", che racconta il percorso psicologico di due aspiranti kamikaze nella Palestina contemporanea è dunque, secondo il regista italiano, il favorito alla vittoria. "Ripeto, sarebbe meraviglioso se vincesse La Bestia nel cuore ma non sarà facile".

Tornando al film "Pursuit of happiness", che dovrebbe uscire nelle sale a dicembre,  Muccino lo definisce "coraggiossimo, se è stato possibile girarlo è proprio grazie a Will Smith che si è imposto e che ha imposto il sottoscritto alla regia". Il film, basato sulla vera storia del banchiere Chris Gardner, racconta la favola di un uomo che, combattendo con coraggio contro le difficoltà della vita, dalla condizione di senza casa con figlio a carico arriva ad essere uno dei più ricchi broker americani, a capo di un'importante azienda di Chicago.

"Le riprese si sono appena concluse a San Francisco - racconta il regista all'Ansa - E' stata un'esperienza esaltante, la professionalità con cui avevo a che fare era enorme. Si è trattato di una grossa produzione e l'organizzazione della Columbia era perfetta, non facevo nemmeno in tempo a pensare di aver bisogno qualcosa che tutto era giàorganizzato. Avevo sempre come minimo quattro assistenti pronti a condividere i miei pensieri e le mie esigenze".

Tutto merito, secondo Muccino, dell' organizzazione americana, dalla quale il cinema italiano dovrebbe imparare. "Si fa quattro volte meno fatica" ma c' è un ma, "anche il cinema americano dovrebbe imparare qualcosa dagli altri, dalla creatività italiana".

"Il cinema americano dovrebbe imparare ad osare di più. L'industria cinematografica hollywoodiana è molto insicura, da sempre, non si tratta di un fenomeno passeggero e momentaneo il suo problema è che fare un film qui a Hollywood è costosissimo e dunque non sono permessi errori, così si rifugia nel già visto, nel collaudato. Non è così per il nostro film. 'Pursuit of happiness' è un film drammatico e coraggiossimo, se è stato possibile girarlo è proprio grazie a Will Smith che si è imposto e che ha imposto il sottoscritto alla regia".

 Il regista romano ha rivelato in un'intervista al Messaggero che anche il suo prossimo film sarà americano, s'intitolerà "Parlami d'amore": alla sceneggiatura lavorererà anche il fratello Silvio, in partenza per la California dopo l'anteprima del film girato con Carlo Verdone, "Il mio miglior nemico".