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Martin è vivo, viva Martin!

Uscita bimestrale e qualche novità

"Perché navi e aerei spariscono inesplicabilmente nel tratto di mare noto come Triangolo delle Bermuda?".

E ancora "chi è la misteriosa creatura che si aggira nelle notti di tempesta sulle vette dell'Himalaya?". Correva il 1981 quando tutto ciò compariva nelle quarte di copertina degli albi a fumetti della Daim press, quella che poi sarebbe diventata la Sergio Bonelli Editore. Quel "qualcuno" che avrebbe dato una risposta a quelle domande sarebbe venuto fuori un anno dopo, nell'aprile dell'82, quando nelle edicole fece la comparsa "Gli uomini in nero", preziosissimo numero uno con la prima avventura di Martin Jacques Mystère, di professione detective dell'impossibile, raccontata dall'"umile biografo" del professore, come lui stesso ama definirsi, Alfredo Castelli.

Di anni ne sono passati parecchi, di "mysteri" Martin ne ha affrontato decine, puntualmente in edicola ogni mese con una collana che periodicamente ha sfornato anche almanacchi, albi giganti, speciali estivi, extra e diverse altre pubblicazioni. Adesso qualcosa cambia: con l'avventura "Il destino di Atlantide", la serie regolare, giunta al numero 279, passa da mensile a bimestrale, e non è questa l'unica novità, come ci ha spiegato in questa lunga chiacchierata Castelli

Come mai Martin diventa bimestrale?
Nasce da alcune mie scelte precise. La prima è quella che i lettori amano l'episodio completo, e con l'uscita bimestrale ci sarà quasi il doppio delle pagine, 164, quindi avrò la possibilità di raccontare buone storie e nei termini giusti. Questo comporta che chi si avvicinerà al personaggio casualmente leggerà la storia completa, potrà interessarsi e quindi diventare un nuovo lettore. Il numero di uscite nel corso dell'anno permetterà una gestione del lavoro un tantino più rilassante, di programmare le tematiche con un certo anticipo. Programmare un po' meglio è necessario. Quando il personaggio uscì, 23 anni fa, era davvero nuovo e interessante, mentre adesso sta subendo una concorrenza terrificante. Prima era difficile trovare in giro cose che parlassero di "mysteri", ora gli scaffali delle librerie, oltre che i palinsesti delle tv, sono pieni di testi e programmi con argomenti di questo tipo. Insomma la concorrenza degli altri media è diventata fortissima, e forse questa scelta della bimestralità può portare a un miglioramento della qualità e delle scelte e magari a un piccolo aumento delle vendite.

Quest'operazione comporta qualche rischio?
Quello maggiore è quello che i lettori, dovendo aspettare due mesi, si disaffezionino e non comprino più la rivista. In realtà poi il fumetto continuerà in un certo senso ad essere mensile, perché con i vari supplementi (speciali estivi, almanacchi, giganti) fuori dalla serie regolare le uscite di Martin saranno praticamente una volta ogni 30 giorni.

Raccontaci qualcosa del primo numero del nuovo corso...
Nella prima storia bimestrale, disegnata da Cardinale & Orlandi, si torna proprio alle atmosfere del numero uno di Martin Mystère del 1982, che cominciava con delle tavole ambientate nei fondali delle Azzorre, scenario che abbiamo ripetuto, appunto, nell'albo bimestrale. La storia è inevitabilmente diversa, ma si ricongiunge a quella iniziata 23 anni fa. E' una forma di ritorno alle origini, un po' beneaugurante, per riprendere un meccanismo che nel tempo ha dato le sue soddisfazioni. In questa storia Martin avrà a che fare con Atlantide, uno dei temi portanti della serie, e torneranno alcuni personaggi "storici" come Kut Humi, la guida spirituale, Sergej Orloff, il nemico diventato quasi amico, e tanti altri ancora. Tornerà fissa la rubrica "I misteri di Mystère", che i lettori hanno mostrato di amare molto, allargata a tre pagine. Nel primo numero sarà forse un po' ridondante, racconterà cose che i vecchi lettori sanno già, anche se le cose saranno narrate da un altro punto di vista, ripresentando tutti i personaggi e gli argomenti ricorrenti della serie.

A luglio "salterà" la serie regolare, ma il "mystero" mensile rimarrà...
Infatti torna lo speciale estivo in una collocazione più consona, visto che lo scorso anno era uscito a settembre. La storia, "L'anno della cometa", disegnata da Torti, sarà nello stesso stile di quello degli altri anni, la novità sarà nell'allegato. Il classico libriccino "Il dizionario dei Mysteri" era diventato ultimamente un po' ripetitivo, quindi abbiamo cambiato la filosofia dell'inserto. Ci sarà un piccolo albo di 48 pagine, in formato Bonelli, che inaugura una piccola collana, "Martin Mystère presenta", che conterrà di volta in volta qualcosa di interessante che può piacere ai lettori di Martin. In questo caso c'è la riduzione libera, molto libera, di "I misteri di Lovecraft", un film che uscirà presto in Italia, e che racconta un possibile viaggio dello scrittore nel nostro Paese.

Di cosa si tratta?
Secondo alcuni documenti trovati di recente, Lovecraft sarebbe venuto in Italia, per un anno, nel 1920 o giù di lì. Di questa cosa non si parla da nessuna parte, e in effetti nei suoi diari un buco temporale c'è. Questa documentazione racconta di un viaggio al delta del Po e delle leggende che ricorrono in quella zona, che hanno tra l'altro ispirato uno dei film più spaventosi che abbia mai visto, La casa delle finestre che ridono di Pupi Avati. Potrebbe essere che Lovecraft in Italia abbia tratto l'ispirazione per il suo mondo dei miti di Cthulhu, con quei mostri sottomarini che potrebbero legarsi alle leggende del Po, ricco di tradizioni per quel che riguarda creature marine e anfibie.

Queste le novità in arrivo. Ma c'è qualcos'altro che hai in mente?
Ci sono due idee che mi frullano, ma che non dico perché voglio mantenere l'effetto sorpresa. Un'altra idea, su cui sto lavorando, è quella di un Martin che si becca un piccolo malore, un leggero attacco ischemico, di quelle cose che non hanno brutte conseguenze ma che fanno rendere conto che gli anni passano. Sarà una storia sulla vecchiaia, ambientata in parte anche in ospedale. Tutto naturalmente raccontato in maniera leggera, ma un medico farà capire a Martin che non è più un ragazzino. La storia potrebbe uscire già il prossimo anno ed essere disegnata da Alessandrini.

Nell'albo del ventennale ci hai stupito con il matrimonio di Martin. Adesso c'è magari un figlio in arrivo?
No, un figlio non è previsto. E per due ragioni. O arriva bello e formato, a 15-16 anni, nato chissà dove, che magari se la prende con Martin per averlo abbandonato, ma la cosa non mi piace perché sa troppo di feuilleton. Ma se nascese adesso avremmo pannolini per un po', saremmo troppo vincolati. Quindi un erede lo escluderei in tutto e per tutto.

Per un certo periodo Martin ha vissuto in Italia...
E ci tornerà, perché una volta all'anno una storia di Martin sarà ambientata nel nostro Paese. Le avventure partiranno sempre da Firenze, da via dell'Anguillara, la sua residenza italiana, e da lì si svilupperanno.

Ci sono stati dei team-up sparsi qua e là, Mystère ha incontrato Dylan Dog, Nathan Never, Mister No. Ce ne sono altri in programma?
Personalmente mi piacerebbe fare un bell'incontro con Dampyr. Però queste cose Bonelli le detesta, tra i miei colleghi credo che le ami soltanto Antonio Serra di Nathan Never. Non a caso il team up tra Martin e Nathan era stato molto complesso e stimolante, e non un semplice incontro tra i due.

Piccoli cambiamenti, qualche novità, ma niente di epocale, mi pare di capire...
No, anche se ci sarà una storia, che non ho ancora deciso quando sviluppare e se sviluppare in tre albi o in un maxi, che potrà avere, quella sì, una bella idea forte, che non verrà strombazzata stile morte di Superman, ma il lettore rimarrà un po' spiazzato per un po' anche se dopo tornerà tutto normale. La storia della morte di Superman io la cito sempre come esempio da non seguire, visto che si è trattato di un bell'imbroglio, considerato che l'eroe era morto ma si sapeva già che sarebbe tornato.

Dopo 23 anni hai ancora voglia di scrivere Martin?
Per risponderti basterebbe dire che le storie bimestrali saranno scritte tutte da me. Però il fatto di avere questo personaggio da così tanto tempo, rende molto difficile scriverlo, ma molto molto davvero. Personaggi come Diabolik o Tex si muovono su storie che sono variazioni sul tema, possono vivere stesse situazioni (tipo, che ne so, Tex che lotta con i mandriani) che però assumono connotazioni diverse appunto perché inserite in avventure diverse. In Martin il problema è opposto, si devono ogni volta trovare spunti nuovi. Per cui se io in una storia ho scritto che il Sacro Graal si trova a Milano, non posso farlo ritrovare un'altra volta a Roma. Il "mistero", una volta svelato, è bruciato. Adesso la difficoltà è trovarne nuovi di graal, di misteri popolari insomma. Allora cosa faccio? Ne cerco di meno popolari o me ne invento uno di sana pianta? Quando ho cominciato a scrivere Martin c'era il mondo in cui spaziare, adesso è diventato difficile. Mi rendo conto di non avere più la freschezza di un tempo, e mettici pure l'età che avanza.

Ci dobbiamo preoccupare?
Che dire? La vita di molti personaggi dei fumetti è appesa a un filo, e Martin è tra questi. Una cosa è certa: il fumetto si riposizionerà. Quello italiano, pur mantenendo le caratteristiche popolari che ha mantenuto fino ad oggi, diventerà un po' meno popolare. Certo non sarà mai come in Francia, dove un albo di 48 pagine a colori costa 15 euro, ma si dovranno fare scelte un po' diverse per garantire la sopravvivenza di testate e personaggi. Per forza di cose si alzerà anche la qualità, perché il lettore ha tante cose belle da vedere e da leggere, a volte anche gratis, e quindi devi dargli un prodotto "fumettoso", raccontato con qualità. Tuttavia, come dicevo, il fumetto da noi continuerà ad essere popolare, con una buona qualità media, magari meglio cadenzata nel tempo. Per riprendere il paragone con la Francia da quelle parti hanno dei picchi più alti a livello qualitativo, ma nella media direi che il fumetto italiano è decisamente superiore.


Però la "voglia" di Martin è sempre alta. Anche su Internet c'è una nutrita mailing-list dell'Amys, i "nipotini" del Buon vecchio zio Marty, che giornalmente parla del detective dell'impossibile...
La lista mi ha dato molti input e stimoli, non mi dispiace sapere che ci sono persone che ti seguono e apprezzano (o criticano) quello che fai. Io trovo molto positiva la possibilità che si ha di scambiare idee. Da un certo punto di vista i listaioli, come li chiamo io,  costituiscono un universo interessante. Ad esempio io so che quando una storia viene criticata in una certa maniera nella lista, avrà un certo andazzo nelle vendite. E' una specie di exit-poll non troppo scientifico che fa bene conoscere. Ma io sono molto contento che ci sia, al di là del fatto che ci possa essere qualcuno che scriva "Castelli ritirati" o robe del genere. Sono persone che si sente che vogliono bene al personaggio e a me, perché il personaggio non esiste, mentre io sì.

Da Internet alla tv, esiste anche una Mystére in versione disegni animati. Sono in arrivo nuovi episodi?
La serie, che presenta un Martin più giovane, e si chiama Martin Mystery, era stata pensata, con la mia totale approvazione, per un pubblico più giovane, di ragazzini, se vogliamo un po' ispirata ai manga, per una fascia oraria pomeridiana. Il cartone è stato venduto in oltre 50 nazioni, tra cui gli Stati Uniti. Ne sono stati realizzati 66 episodi, in Italia ne sono usciti 40, programmati da Raidue. A settembre comincerà la seconda serie. E' qualcosa di diverso  rispetto al fumetto e, almeno in Italia, non ha avuto un effetto traino sul fumetto stesso.

Martin in passato è stato testimonial di diverse iniziative culturali. In tal senso c'è qualcosa in progetto?
Sì, Martin continuerà, di tanto in tanto, ad uscire dalle sue storie, diciamo così. Quest'anno apparirà, per esempio, per la seconda volta come testimonial nella guida dello studente dell'università di Padova. Questo a me fa molto piacere, perché sono stati tantissimi gli enti di cultura con la "C" maiuscola che utilizzano o hanno utilizzato Martin come testimonial.

Appurato che hai ancora voglia di scrivere del detective dell'impossibile, accertato che i progetti da realizzare sono ancora tanti, non ci resta che parlare di un'altra tua passione, quella per la storia dei fumetti...
La mia passione per il fumetto d'epoca si sta concretizzando in una cosa gigantesca, probabilmente inutile, ma che a me diverte, anche perché mi risulta che non l'abbia fatta nessun altro. E' una storia dei primi 25 anni del fumetto americano per quotidiani, con molta attenzione per un periodo poco studiato, quello dal 1895 al 1919, in cui sono stati formalizzati convenzioni e stilemi che hanno segnato la storia del fumetto. Io parto con un piccolo riassunto di ciò che è successo prima del 1895, quando negli Stati Uniti sono state prodotte tantissime cose, per poi sviluppare ampiamente la nascita dell'industria del fumetto. Yellow Kid, erroneamente ritenuto il personaggio da cui sono nati i comics, in realtà è quello da cui si può dire si sia sviluppata appunto l'industria del fumetto. Dalle mie ricerche, che praticamente hanno coperto gli ultimi nove anni della mia vita, sarà pubblicato un volumone di oltre 700 pagine e con più di 5mila immagini, dal titolo "Eccoci ancora qui", traduzione di "Here we are again", slogan di una pubblicità di fumetti dell'epoca. Uscirà in simultanea in spagnolo e forse anche in francese.Lo presenteremo alla fiera del fumetto di Lucca il prossimo anno, e sarà una festa nella festa, perché nel 2006 la manifestazione, la più importante in Italia dedicata ai fumetti, compirà 40 anni.

Domenico Catagnano