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"Un album contro la solitudine"

Così Cremonini al Tgcom su Maggese

E' il disco della maturità.

Nell'ultimo lavoro di Cesare Cremonini intitolato "Maggese", in uscita il 10 giugno, si parla di maturità, amore e anche di alcune realtà sociali come nel brano "Sardegna" dove Cesare canta di persone "ricche che hanno i soldi, ma sono profondamente infelici". Una crescita personale ("Ho combattuto il senso di solitudine") e professionale con l'apporto musicale di una grande orchestra per l'incisione del disco.

Il disco è nato in Inghilterra. Quali sono le differenze tra uno studio di registrazione italiano e l'Abbey Studio dove hai inciso le canzoni?
Il metodo di lavoro. Gli inglesi sono molto organizzati e non esistono per loro pause pranzo, nè cappuccini. E' tutto programmato nei minimi dettagli. E' stata un'esperienza che mi è servita. Il prossimo disco voglio sia una via di mezzo tra i due modi di lavorare.

L'album sembra essere un 'elogio della parola', ne esalti sempre l'importanza. Come mai?
La parola e la comunicazione sono stati molto importanti per superare alcuni miei problemi. Prima per me era impensabile stare chiuso in casa da solo per più di mezz'ora. C'è un filo conduttore che lega tutte le canzoni (a differenza dei precedenti lavori), ed è il superamento della solitudine. Fino a 20 anni ho cercato di evitare la sofferenza legandomi fortemente a qualcuno. Poi ho capito che è importante aprirsi agli altri e comunicare.

In "Momento silenzioso" parli addirittura della morte.
La morte intesa però come la perdita della spontaneità. L'altra sera con un mio amico parlavamo del fatto che spesso la vita ci pone davanti a un bivio. Una volta scelta una strada non è possibile tornare indietro. Invece io sostenevo che grazie alla musica è possibile prendere percorsi tortuosi per poi tornare al punto di partenza.

Canti anche "Io non sapevo di quanti angeli con le corna è fatto un cielo". Quando l'hai scoperto?
(Ride; ndr.) E' nella canzone 'Ancora un po', scritta dopo un viaggio a Los Angeles. Mi riferisco alle donne e dopo aver scoperto che la donna non è sempre una figura angelica. anzi può rappresentare anche un bel problema. Però il fatto che il rapporto tra uomo e donna non fosse sempre rose e fiori l'avevo capito da un bel pezzo.

"Sardegna" è un brano intenso. Si parla di alcune persone e culmina con la frase "qui in Sardegna regna il buonumore anche quando è il caso di nascondere il dolore".
Grazie al mio lavoro ho incontrato tantissime persone, girato l'Italia in lungo e largo per la promozione. Un giorno mi sono ritrovato a casa di un amico in Sardegna. In teoria c'è una condizione di vita che apparentemente sembra fantastica, ma in molte persone c'è un enorme disagio e sofferenza. L'ostentazione del lusso nasconde una tremenda infelicità. Negli ambienti 'in' sono tutti impegnati a nascondere il proprio dolore.

Parli molto dell'abbandono, ma in amore sei stato abbandonato o ti hanno abbandonato?
Prima di diventare un cantante famoso sono stato abbandonato, poi ho attuato una piccola 'vendetta' personale lasciando delle ragazze. Adesso vivo i sentimenti male, è difficile presentarti a qualcuno che non ti conosce. Ma il mio grande amore rimane Erika e di lei mi fido ciecamente.

Il nuovo tour sarà nei teatri. Perché questa scelta?
Ho inciso le canzoni del nuovo disco con una grande orchestra. Voglio riproporre le stesse atmosfere a teatro. Si inizia il 9 ottobre da Roma. Questa estate mi chiudo in sala per ri-arrangiare anche i vecchi brani in modo che l'orchestra di 40 elementi possa suonarli. Poi da febbraio 2006 riparte il tour nei palazzetti.

La copertina è un'opera di Todd Schorr "Variations in kitch". Dove l'hai trovata?
Ero a Londra. Ballo era scappato improvvisamente lasciandomi da solo. Sono entrato in una libreria e ho trovato un libro di pitture e foto di Schorr. Ce ne sono altre molto più belle di "Variations in kitch", ma questa mi ha colpito perché mi sono immedesimato nel ragazzino del ritratto.

"Linda & Moreno" e la ghost track sono brani strumentali che chiudono il disco. Hai intenzione di incidere un album strumentale?
Ho fatto questa scelta per due motivi: ho la fortuna, a 25 anni, di fare un disco come voglio. Inserirci dentro colori e foto e anche la parte musicale che più mi piace. Poi mi è piaciuto proporre un genere che al grande pubblico può risultare noioso, quindi ho cercato con la mia 'freschezza' di rivedere le composizioni per 'svecchiare' la parte strumentale. Spero questo tentativo venga apprezzato.

ESPLORANDO MAGGESE
Del nuovo disco di Cesare Cremonini colpiscono subito le musiche. A tratti essenziali, altre volte esaltate dalle grandi orchestre The Philmonic e The Telefilmonic, dirette dal Maestro Daryl Griffith. Dispiegamento di chitarre elettriche in "Ancora un po'", l'unico brano 'movimentato' del disco insieme a "Amami (quando è il momento)", che invece ha un sapore 'country'. Archi, chitarre acustiche e l'orchestra sono presenti in particolar modo nei brani "Sardegna" e "Le tue parole fanno male". "Momento silenzioso" è una ballad sottolineata dal coro gospel. Testi introspettivi. Su tutti spiccano i versi della canzone "Stavo pensando che Dio..." (Ride la pioggia, sono di gocce di lava bollente, il destino mi bagna la bocca di vino e siprende gioco di me. Ma non mi importa se nessuno mi ascolta: qualcuno rimetta ogni cosa al suoposto, compreso te!).

Coraggioso e di alta qualità il tentativo di "Linda & Moreno". Una suite strumentale divisa in tre parti per 4 mani e due pianoforti. Circa dieci minuti di sola musica strumentale, che si chiude con una ghost track a sorpresa. Ma anche stavolta Cesare non canta. Dimenticate assolutamente i Lunapop, Cesare è cresciuto.

Andrea Conti